Alcuni paesi dell'Europa riescono a poter essere ancora definiti “giovani”, con passati turbolenti e freschi di Costituzione.
Spesso si parla di ex-Yugoslavia e dei paesi che sono nati dal suo scioglimento, ma sono presenti in questa categoria anche tutti quegli stati satellite appartenenti all'USSR. Questi Paesi si sono potuti liberare dall'egemonia comunista al momento della caduta del muro di Berlino e il conseguente dissolvimento dell'Unione Sovietica.
L'Albania, in questo scenario, si colloca proprio come una nazione che ha sofferto in maniera pesante il regime comunista isolazionista successivo alla seconda Guerra Mondiale, rivendicando la propria indipendenza soltanto nel 1991.
La storia relativa al periodo bellico fra il 1912 e il 1944 ha comunque segnato nel profondo il paese, sia da un punto di vista culturale che materiale. Il regime comunista durante i suoi 46 anni d'isolamento ha impoverito lo Stato, proiettato in una nuova Europa senza infrastrutture e mezzi adeguati a sostenere lo sviluppo del resto del continente.
Negli ultimi 30 anni, quindi, l'Albania ha dovuto attuare riforme continue per risolvere l'epidemico problema della mancanza di occupazione, A questo si è aggiunto il disastro relativo alla corruzione nelle strutture amministrative, il tutto in uno scenario d'infrastrutture al limite dell'apocalittico. La mancanza di manutenzione e la presenza di potenti organizzazioni criminali interne allo Stato, capaci di vanificare qualsiasi sforzo statale, peggiorano inoltre le cose.
Trasferirsi in Albania: situazione attuale
Andare a vivere in Albania oggi potrebbe sembrare scegliere uno dei Paesi più poveri dell'Europa, tuttavia le continue riforme fiscali (nominate “pacchetti fiscali”) sono state intraprese per ridurre l'evasione fiscale e favorire la crescita occupazionale. Queste misure hanno reso il “Paese delle Aquile” terreno fertile per imprenditori e investitori alla ricerca di un regime fiscale vantaggioso e forza lavoro.
Nonostante nel 2009 l'Albania sia stata invitata ad entrare nella Nato e nel 2016 sia diventata un “candidato UE”, ancora devono essere raggiunte molte delle condizioni necessarie affinché l'entrata nell'Unione Europea sia possibile.
La geografia dell'Albania è degna di una citazione.
Le Alpi Nordiche si accompagnano alle spiagge incontaminate di Dhermi, Durres o Ksamili, affacciate sul Mar Adriatico e il Mar Ionio a dividere per una manciata di km l'Albania dalle coste pugliesi di Brindisi. Nonostante il poco impegno del governo sulla valorizzazione del patrimonio naturale, alla ricerca disperata di energia, molte mete per il turismo naturale risiedono nei sentieri scoscesi di Theti, Valbona e Skhoder.
Costo e qualità della vita
Dal momento che l'Albania non fa parte dell'Unione Europea e dello Spazio Euro, la moneta del paese è il Lek albanese, il cui cambio con l'Euro non favorisce certo il Paese: un Euro ad oggi vale circa 121 lek.
Per dare un'idea più precisa di quanto questo cambio possa favorire l'europeo che decide di andare a vivere in Albania, un affitto mensile di una casa bilocale nelle città più centrali è di 33.000 lek circa, Al tasso di cambio attuale questi corrispondono a 270 e rotti Euro mensili, più di 400€ di differenza rispetto il nostro Belpaese. In periferia i prezzi si abbattono a cifre irrisorie, dove con gli stessi numeri si può affittare una vera e propria reggia dai trilocali in su.
Questi prezzi, come è prevedibile, riescono ad essere bassi più o meno quanto il livello d'infrastrutture presenti nelle zone rurali e periferiche, Non è detto però questo sia un problema insormontabile e, spesso, con le dovute accortezze una pensione di 750€ al mese è più che sufficiente per far fronte a una vita di un certo tenore nel Paese delle Aquile.
Per alcuni albanesi rimanere nelle zone rurali è una vera e propria sfida con sé stessi, e di certo visti i paesaggi e la contaminazione minima del luogo, si capisce facilmente cosa li spinga a resistere.
Trasferirsi da pensionati in Albania: è possibile?
Una vita più che dignitosa o addirittura di lusso, per chi decide di andare a vivere in Albania con una pensione sotto i 1000€.
Secondo le stime di Numbeo, ad esempio, il costo di generi alimentari e ristoranti rispetto all'Italia è la metà circa per l'Albania.
I problemi alimentari non mancano, ma tolte le sopracitate zone rurali, nei centri popolosi (anche al di fuori di Tirana) i controlli sono sempre più stretti e non si finisce di certo con l'intossicarsi. Il governo albanese è anzi sempre più severo con le punizioni per i comportamenti illeciti e sgarrare non è qualcosa che l'imprenditore medio farebbe con coscienza.
Vale la pena menzionare che per l'albanese di classe media, il cui stipendio è di circa 210€ mensili, la vita è tutta un'altra cosa. Quando si parla di medio si valutano anche i guadagni più bassi, quindi è del tutto comune che la soglia di povertà per molti operai albanesi sia un traguardo irraggiungibile,
Se si lavora in Albania, già uno stipendio di 400€ è una fontana di fortuna.
Salute e benessere
L'Est Europa non è certo famosa per essere stata trattata bene dagli eventi del secolo scorso. L'Albania fa parte di quel piccolo mondo disastrato dove la sanità è un'emergenza vera e propria.
Insieme a Bulgaria e Romania, infatti, l'infrastruttura sanitaria del Paese è del tutto insufficiente a coprire le esigenze nazionali. Con una ratio di 130 medici per 100.000 abitanti (circa 750 persone per ogni medico) l'Albania è ufficialmente in carenza sanitaria di medici. Le malattie del Paese si attestano, in cifre, fra le più alte in Europa.
Secondo l'Euro Health Consumer Index 2017 e 2018, l'Albania occupa le ultime posizioni, salvata nel disastro solo da tempi di attesa in linea con altri Stati, Questo dato positivo è reso possibile dal numero irrisorio di visite mediche da parte dei cittadini. Per loro rivolgersi alla sanità è necessario solo in presenza di problemi di salute gravi.
Se questi dati sembrano indice di un Paese invivibile, come sempre la gestione privata dei servizi salva alcuni dei centri più popolosi. Tirana, Durazzo e Valona supportano i servizi pubblici con cliniche private specializzate e tutte le farmacie del sistema sanitario pubblico sono supportate da farmacie private, slegato all'SSN.
Altro tasto dolente per gli Europei in visita, o che intendono andare a vivere in Albania, è l'assenza di validità per la tessera sanitaria europea. in quanto l'Albania non è Stato membro dell’UE.
Per viaggiare nel Paese senza avere paura di un colpo di tosse, è necessario munirsi di un'assicurazione sanitaria internazionale, capace di coprire le spese sanitarie al momento del bisogno.
Per le farmacie, il sistema privato invece rende possibile la risoluzione di problemi lievi con prezzi anche più bassi dei corrispettivi italiani. Non è però consigliabile avventurarsi nella zona rossa dell'EHCI per le problematiche sanitarie senza un'assicurazione.
Opzioni di visto, residenza e cittadinanza
Visto
Il regolamento relativo ai visti per cittadini europei e coloro in possesso di permessi di soggiorno per paesi europei non prevede un rilascio di visto.
Esibendo un passaporto internazionale, oppure la carta d'identità, entrambi con scadenza successiva a 3 mesi dalla data di rientro dall'Albania, si può rimanere nel Paese per un totale di 90 giorni ogni 180. Scaduto questo termine, sarà necessario chiedere un visto o un permesso di soggiorno alle autorità competenti.
È necessario notare che sono dall'ambasciata italiana a Tirana sono stati riportati diversi casi di problematiche per l'ingresso in Albania con la sola carta d'identità.
Residenza
Ottenere la residenza per andare a vivere in Albania non è un processo semplice. A differenza di molti altri stati, per poter ottenere una residenza sono necessari motivi per il rilascio di un permesso di soggiorno.
I permessi di soggiorno hanno validità variabile a seconda di quante volte è stato richiesto. La prima volta sarà di un anno soltanto, le volte successive sarà possibile richiederlo per 2 anni e poi altri 2 o 5 anni, rispettando i requisiti della “Law of Foreigners”.
I documenti necessari per andare a vivere in Albania e ottenere la residenza sono diversi. Oltre il contratto attestante l’ubicazione della propria residenza nel Paese - di proprietà o in affitto che sia - , occorre l'Estratto del Casellario Giudiziario per dimostrare la fedina penale pulita. Serve anche la prova di potersi sostentare economicamente all'interno del Paese.
È molto importante sottolineare che nel caso di lavoro subordinato, se si appartiene a categorie di lavoratori di alto livello come ricercatori ed esperti è possibile richiedere i permessi senza la presenza di un immobile a proprio nome. Questo permetterà entrata e uscita senza limiti dall'Albania.
Le categorie specifiche vanno richieste alle autorità competenti albanesi, ma se l'azienda per cui si lavora prevede i viaggi all'estero all'interno delle proprie mansioni, sarà possibile ottenere i permessi lavorativi. Rimane però il limite di non superare i 180 giorni consecutivi fuori dal Paese.
Un caso del tutto simile è previsto per l'apertura di un'attività in Albania, dove viene rilasciato un visto definito di tipo “D”, valido per un anno, rinnovabile poi come gli altri permessi.
Infine, si può ottenere il permesso di soggiorno per “riunificazione familiare”, dimostrando di avere i propri affetti e interessi all'interno del Paese. Tutti i requisiti vanno presentati alla Policia Kufitare, o alla Polizia di frontiera e immigrazione.
Cittadinanza
La cittadinanza per chi vuole andare a vivere in Albania e ottenere il doppio passaporto è invece più in linea con gli altri stati europei ed è permesso dalle leggi possedere doppia cittadinanza.
Nel caso dello Ius Sanguinis, ogni bambino nato in territorio albanese e che possiede almeno un genitore di cittadinanza albanese è in automatico cittadino del Paese. Anche i bambini nati al di fuori dell'Albania, con almeno uno dei genitori albanesi, ottiene comunque la cittadinanza se viene presentata la richiesta all'Ambasciata.
La naturalizzazione invece è un processo piuttosto diretto. Con almeno 5 anni di soggiorno continuativo e la maggiore età, si può fare domanda di cittadinanza.
Si deve dimostrare di possedere un'abitazione nel Paese e potersi sostentare (i requisiti minimi si aggirano attorno al salario medio albanese, sui 30.000 – 40.000 lek).
Se chi fa richiesta non ha subito condanne, dimostra di conoscere le basi della lingua albanese e dell'ordinamento giuridico e consegna tutti i documenti richiesti, la cittadinanza viene data nell'intervallo di tempo utile all'espletamento della pratica.
Fa particolare eccezione il matrimonio contratto con cittadini albanesi: in presenza di almeno tre anni di unione, è sufficiente per il richiedente risiedere nel Paese un solo anno prima d'inoltrare la pratica.
Documentazione richiesta
I documenti richiesti per l'inoltro della richiesta non sono pochi.
- Copia del passaporto con validità superiore a 6 mesi.
- Copia del permesso di soggiorno in corso di validitàcopia del contratto di proprietà o locazione dove è stata stabilita la residenza.
- Documentazione dei mezzi finanziari adatti a sostentarsi.
- Certificato di nascita e penale del Paese di origine e di dove si è risieduti negli ultimi 6 mesi.
- Certificazione del Ministero di avere conoscenza della lingua.
- Attestato di buona condotta della Polizia locale se già si vive in Albania,
- Tre fototessere.
Ai lavoratori è richiesta anche la copia del contratto di lavoro presso l'azienda in cui lavorano come dipendenti.
Opzioni e benefici particolari
La bassa tassazione sulle imprese e l'esenzione dell'IVA per i fatturati inferiori a 35.000€ sono senza dubbio dei punti di forza di un Paese che fa dell'apertura agli investimenti esteri il suo cavallo di battaglia.
Nonostante lo stipendio medio sia basso e quindi poco adatto a chi vuole lavorare come dipendente e andare a vivere in Albania, il basso costo della manodopera si traduce in beneficio. Uno stipendio considerato “insufficiente” in Italia di 400€ è visto in Albania come un ottimo posto da difendere a spada tratta.
Per chi invece cerca solo un luogo dove trovare una nuova vita, l'Albania è una terra di valori tradizionali piuttosto forti. L'anzianità è ancora rispettata e dove la famiglia e l'aiuto reciproco compongono ancora i tasselli della società, probabile reminescenza del recentissimo passato comunista isolazionista.
Opportunità di affari e investimento
Al momento l'Albania, essendo un paese in crescita e in ripresa dal passato turbolento più recente, è terra di speranze imprenditoriali. Le opportunità d’investimento sono tutelate non solo dalla già citata bassa tassazione e dal costo ridotto della manodopera, ma anche e soprattutto da una scarsità di competizione riguardante molti settori.
Sempre più investitori vedono nel mercato immobiliare una fonte di guadagno senza troppa pressione fiscale. I dati mostrano infatti una sempre più crescente richiesta di case e appartamenti a Tirana o Durazzo. L'aliquota fiscale al 20% per gli investimenti immobiliari pare favorire quest'attività.
Molti settori vedono anche degli incentivi, come quello delle energie rinnovabili o del turismo, così come quello dell'agricoltura. Non c'è neanche da preoccuparsi di problematiche legate alla mancanza dell'Albania fra gli stati membri, in quanto vige il Libero Scambio fra UE e il Paese balcanico.
Sistema fiscale dell’Albania
L'Albania sta "litigando" con il proprio sistema fiscale per il diritto interno. Ogni anno, o massimo due, esce un nuovo “pacchetto fiscale” molto più stringente di quello precedente. Questo per contrastare la dilagante piaga dell'evasione fiscale e raggiungere i requisiti richiesti dall'UE per quanto concerne il sistema fiscale.
Nonostante l'IVA sia stata aumentata fino al 20%, l'agevolazione riguardante l'azzeramento di questa per le imprese con il capitale compreso fra i 2 e 8 milioni di lek è un punto di forza evidente del sistema albanese e attraente per tutti quei piccoli e medi imprenditori in cerca di un posto meno asfissiante per le proprie attività.
Tassazione sui redditi delle persone fisiche
Il regime fiscale per chi decide di andare a vivere in Albania è piuttosto in linea con l’indirizzo europeo: sia residenti che non residenti devono pagare l'imposta, variabile dallo 0% al 15%. Le imprese individuali, inoltre, vengono considerate persone fisiche per questioni di semplificazioni fiscali.
L'unica vera differenza fra residenti e non residenti (i quali sono tali solo se risiedono in Albania per meno di 183 giorni, consecutivi o meno) riguardante i redditi prodotti è su quali vengono tassati. I residenti sono soggetti passivi d'imposta sia per redditi percepiti in territorio albanese che all'estero, mentre i non residenti soltanto per i redditi prodotti in Albania.
La pressione fiscale sui redditi lavorativi dipendenti è invece lieve, con aliquote del 0% fino a 30.000 lek, 13% da 30.001 a 150.000 lek. Per redditi superiori ai 150.001 lek l'aliquota comprende un tasso fisso di 13.000 lek aggiunto al 23% del totale superiore ai 150.000.
Tassazione sui redditi da impresa (autonomi e società)
Secondo la normativa Albanese una società è considerata residente in Albania se ha la sede dell’attività in Albania. Per definire se l’organizzazione è stabile, questa attività deve avere una sede fissa nella quale si svolgono le attività : l’ufficio amministrativo, una filiale o una fabbrica. Al fine di determinare se un’organizzazione abbia il carattere di stabilità o meno, ci si rifà sia agli accordi sul divieto di doppia imposizione che l’Albania ha stipulato coi rispettivi paesi, che all'indirizzo OCSE.
Le persone giuridiche hanno, se possibile, un trattamento di favore da parte del sistema fiscale, indirizzato a rendere più invitante l'investimento nel Paese. L'aliquota per tutte quelle società con la propria sede in territorio albanese, o con base principale d'interesse in Albania, è del 15% su base imponibile. Settori come produzione e sviluppo software possono contare invece su un’aliquota del 5%. Per le aziende con fatturati fra 2 e 8 milioni di lek (poco più di 65.000€) vi è l'esenzione sull'IVA.
Esistono inoltre alcune spese di ammortamento legate a computer, software, macchinari e altre spese specifiche, per una durata fino a 20 anni.
I dividendi distruibiti ai residenti sono tassati al 10%, mentre quelli per i non residenti al 15%.
Piccole Imprese
Le imprese che fatturano meno di 8.000.000 di Lek, hanno diritto al pagamento dell’imposta semplificata prevista per il reddito sulle piccole imprese. Per calcolare il reddito imponibile basta detrarre le spese (documentate) dal reddito totale percepito durante il periodo d’imposta.
L’aliquota imponibile per il fatturato annuo è del 5%.
L'amministrazione finanziaria prevede un calcolatore d’imposta per il reddito semplificato.
Iva
In Albania è soggetta a Iva ogni persona fisica o giuridica a prescindere dalla sua configurazione giuridica, che svolga un’attività economica in qualsiasi parte del paese, ed a prescindere dal tipo di attività e dai risultati raggiunti.
Sono suscettibili di imposizione Iva anche i prodotti importati dall’estero. Come anche le transazioni a titolo gratuito o di baratto.
La soglia oltre la quale si diventa suscettibili ad imposizione fiscale Iva è quella di 2 milioni di lek.
Inoltre quando il fatturato supera il limite minimo, è necessario iscriversi entro 15 giorni dalla scadenza del suddetto limite.
L'imposta sul valore aggiunto è del 20% per tutti coloro, persone fisiche o giuridiche, il cui volume d'affari superi i 2 milioni di lek (16.000€ circa) annui. Alcuni settori, come l'idroelettrico o l'agricolo, vedono parte delle attrezzature usate per la realizzazione e manutenzione delle centrali esentate di IVA, ma i prodotti e servizi esentasse sono molti. Beni e servizi per il trasporto, per le telecomunicazioni, per attività commerciali marittime, così come le esportazioni da parte di aziende con sede in Albania.
In generale, infine, quasi tutte le attrezzature mediche e i medicinali per persone in categorie protette come invalidi o paraplegici, sono tutte senza l'IVA.
Sistema di previdenza sociale
Andare a vivere in Albania, sotto il punto di vista della previdenza sociale, non ha punti negativi. Il sistema è equo, non facendo distinzione fra lavoratori stranieri e albanesi, con diversificazioni invece per lavoratori dipendenti e autonomi.
I dipendenti pagano un totale di contributi del 24,5%, di cui il 9,5% è a carico dei singoli lavoratori. Vi è un minimo e un massimo su cui imporre questa percentuale. Per la parte assistenziale, invece, la percentuale sul lordo è il 3,4%. I datori devono pagare i contributi entro il 20 del mese, così come le microimprese.
Per quanto riguarda le persone fisiche con regime di partita IVA, i contributi sono del 23%. Questo corrisponde alla stessa base imponibile minima dei lavoratori subordinati, ovvero 24.000 lek. Per quelli assistenziali, i contributi sono al 3,4% sul doppio della paga lorda minima (48.000 lek).
Come per le aziende, entro il 20 del mese devono essere regolarizzati i pagamenti, pena l'imposizione di una multa.
Perché trasferirsi in Albania?
Ricapitolando, chi vuole andare a vivere in Albania, per cosa dovrà fare questa scelta?
- La tassazione bassa e le opzioni d'investimento per gli imprenditori sono ampie, il costo della manodopera basso aiuta la creazione di un'attività commerciale.
- Tolte le carenze a livello sanitario e di strutture in periferia, le principali città come Tirana, Durazzo, Valona o Scutari offrono uno standard di vita sufficiente e, in alcuni casi, decisamente elevato per il costo.
- Un sistema fiscale che non favorisce solo gli imprenditori, ma anche i liberi professionisti, con tassazioni buone e agevolazioni in molti campi.
- Una terra piena di molte tradizioni, dalle etnie mescolate e con un legame affettivo ai valori umani elevatissimo, in grado di bilanciare i tanti problemi del Paese.
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Fonti
https://www.refworld.org/docid/3ae6b5fc7.html
https://www.eastjournal.net/archives/72251
https://www.forextradingitalia.it/costo-della-vita/albania.html
https://healthpowerhouse.com/media/EHCI-2018/EHCI-2018-report.pdf
https://www.mercatiaconfronto.it/index.php?option=com_content&view=article&id=20127&Itemid=4798&lang=en
Buon pomeriggio volendo trasferirmi con urgenza in Albania da pensionata Inps che dovrei fare?