Marzo 11

Andare a vivere nei Paesi Bassi

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By  Editorial Team expatr.io

Espatriare, incentivi, investimenti

Devono esserci certamente dei buoni motivi se i Paesi Bassi sono considerati dai cittadini di tutto il mondo, uno dei paesi europei migliori dove trasferirsi per vivere.

Se da una parte la bellezza delle distese di tulipani ispira cartoline e quadri di vario tipo, dall'altra, l'alto livello di efficienza burocratica e la generale qualità di vita dipingono un Paese dai connotati onirici.

Il Regno Unito dei Paesi Bassi, antico nome della nuova Olanda (con Belgio e Lussemburgo) e sciolto solo dopo il dominio Napoleonico, viene diviso nuovamente in due parti dopo il 1840, assumendo l'attuale conformazione provinciale di Olanda Settentrionale e Olanda Meridionale. I nuovi Paesi Bassi hanno mantenuto una monarchia parlamentare fino ad oggi.
Paese fondatore, fra gli altri, dell'Unione Europea, il suo impegno post-bellico è stato quello di agire in maniera diretta sui fronti internazionali dell'ONU, della NATO e dell'UE. Chiaramente la moneta in uso è l'Euro.

Compresi nell'amministrazione olandese anche i Paesi Bassi Caraibici (isole BES: Bonaire, Saba e Sint Eustatius) mentre Curacao e Saint Maarten ottennero, nel 2010, lo status di nazioni costitutive del Regno. 

Geografia famosa a livello globale per le grandi pianure e sparute colline, andare a vivere nei Paesi Bassi potrebbe presentare qualche problema nell'adattarsi al clima: estati fresche e inverni gelidi, con precipitazioni improvvise e frequenti. Famosissimi anche i “polder”, zone di mare il cui livello delle acque è gestito artificialmente dai caratteristici mulini a vento.

Il caso della sineddoche dei Paesi Bassi

Una curiosità: spesso i termini "Paesi Bassi" e "Olanda" vengono utilizzati come sinonimi. In realtà il termine "Olanda" comprende solo due delle 12 province che formano i Paesi Bassi, l'Olanda settentrionale e quella meridionale. I linguisti in questo caso parlano del fenomeno della "sineddoche" che si verifica quando il tutto (Paesi Bassi), viene identificato solo con una parte (Olanda).

Costo e qualità della vita

Come ogni realtà, però, c'è una parte dura: il costo della vita è, anche nelle periferie, leggermente più alto dell'Italia. Secondo le stime di Numbeo, il costo dei beni di consumo olandesi è maggiore del 10% circa rispetto il nostro Paese, mentre i costi degli affitti sono ben il 69% più alti rispetto allo Stivale.

Nelle grandi capitali come Amsterdam o Rotterdam, ovviamente, le differenze sono quelle più sentite. Sempre secondo le analisi di Numbeo, fra Roma e Amsterdam corre un 15% di differenza nel costo dei beni di consumo olandesi e un 61% in più nei costi di affitto rispetto la Capitale romana.

La situazione periferica non migliora di molto, arrivando ad avere un costo delle case sulla falsariga di Roma e un costo dei beni di consumo leggermente superiore.

Salute e benessere

Fra le note dolenti dell'andare a vivere nei Paesi Bassi, c'è da indicare la quasi totale assenza di un sistema sanitario pubblico.

L'Olanda è una terra di sanità pubblica limitata e costituita perlopiù da soluzioni private. Il sistema statale copre le spese per i minori di 18 anni e coloro che versano in situazioni critiche, ma a tutti i residenti è richiesta un'assicurazione sanitaria almeno di base.
I costi per coprire le spese mediche come
visite generiche e in ospedale sono compresi nel piano base assicurativo, il cui costo è fra i 100€ e 120€.

Comunque rimane possibile, per persone in difficoltà economiche, avere agevolazioni per usufruire di piani sanitari più avanzati, così come aiuti nel pagamento di spese mediche ospedaliere.
Secondo le stime
dell’EHCI, Bloomberg e il Commonwealth Fund, per il 2018 e 2019 i Paesi Bassi hanno figurato in seconda e terza posizione su più di 50 Nazioni analizzate. Secondo Bloomberg l’Olanda è al di fuori della top ten, dove invece svettano in cima Hong Kong, Singapore, Spagna e Italia.
Per l’EHCI e il Commonwealth Fund invece, solo Australia, Inghilterra e Svizzera superano il sistema sanitario olandese.

Un sistema sicuramente non perfetto, ma certamente dai connotati tipici di una Nazione avanzata e dalla qualità di vita eccelsa.

Distesa di tulipani rossi

Tulipani e mulini a vento. Foto di Martijn Baudoin, Unsplash

Opzioni di visto, residenza e cittadinanza

In quanto parte dell'Unione Europea, è facile per i cittadini UE andare in Olanda. In realtà, lo è anche per cittadini norvegesi, islandesi, svizzeri e del Liechtenstein. Le regole per la residenza e la cittadinanza, invece, sono leggermente più peculiari, ma niente di troppo esagerato.

Visto

Per tutti coloro senza cittadinanze dei Paesi elencati sopra, si deve dichiarare l'arrivo in Olanda entro 3 giorni dall'effettiva entrata nel Paese, per ottenere un permesso di soggiorno.

Senza residenza, è possibile soggiornare i classici 3 mesi prima di dover uscire dal Paese. Tuttavia, l'Olanda mette a disposizione due tipi di residenza, uno per soggiorni lunghi e uno, ovviamente, relativo all'effettiva residenza stabile.

Residenza

La residenza individuale è regolata dall'art. 4 della legge tributaria olandese che considera importanti tutti i fatti e le circostanze rilevanti dirette a provare un legame duraturo della persona col territorio,  principalmente sotto il profilo personale ed in misura minore sotto il profilo economico. 

Se state pensando di de-registrarvi fiscalmente dall'Italia per trasferirvi nei Paesi Bassi, vi renderete conto che il diritto tributario olandese fa riferimento a numerosi criteri per considerarvi residenti fiscali nel suo territorio.

Per il sistema è importante verificare dove avete la vostra dimora permanente e dove risiede la vostra famiglia. Sarà altresì importante sia dove svolgete la vostra attività, che dove avete aperto il vostro bancario. 

In cima a tutti questi elementi, se si è persone senza nucleo familiare, il sistema olandese dà importanza al fatto che si viva nel territorio da più di 1 anno.

La residenza in Olanda può essere temporanea o effettiva.
La residenza temporanea è pensata per chi deve rimanere per più dei classici 3 mesi.

Procedure per l'acquisizione della residenza

Per iniziare l’application, ci si deve recare allo sportello dell'IND (Immigration and Naturalisation Service) di uno dei comuni segnati nella lista del governo e presentare la propria carta d'identità o il passaporto validi. Sarà rilasciato un adesivo da incollare sul documento per attestare l'avvenuta verifica della domanda.

I tempi di analisi e approvazione della richiesta possono arrivare anche a novanta giorni, quindi è necessario agire con un certo anticipo.

Residenza effettiva

La residenza effettiva, per chi vuole andare a vivere nei Paesi Bassi, è invece un processo solo lievemente più complesso.

Una volta deciso dove andare a vivere, si dovrà fare richiesta del Citizen Service Number (BSN, in acronimo olandese) al comune. Per ottenere il codice fiscale olandese, è necessario possedere una residenza o un domicilio con regolare contratto, anche in affitto. Nel caso questo non sia ancora possibile, invece del codice fiscale permanente ve ne sarà dato uno “provvisorio”, chiamato SoFi.
Con questi documenti sarà possibile
lavorare in Olanda e richiedere i servizi sanitari, ma non molto altro.

Oltre a questi requisiti, sarà obbligatorio registrarsi all'IND, ma soprattutto sottoscrivere un'assicurazione privata. Nessun residente dei Paesi Bassi può rimanere senza questo tipo di assicurazione, il quale è comunque sufficiente nel suo piano “Basic”, di cui abbiamo parlato nel precedente paragrafo.

Di vitale importanza anche aprire un conto corrente, sia per l'accredito dello stipendio che per i pagamenti, quasi tutti automatizzati con POS.

Come step finale, sarà da inoltrare la richiesta per la DigID, la carta d'identità elettronica dei Paesi Bassi, con cui potrete finalmente definirvi residenti olandesi e rimanere senza rischio di multe nel Paese.

La procedura per la verifica finale della DigID comprende alcuni piccoli “fastidi” aggiuntivi che, tuttavia, non rubano troppo tempo.
Il primo riguarda un
esame obbligatorio per la tubercolosi entro i primi tre mesi dall'arrivo in Olanda. Per ricevere finalmente la DigID, sarà infine richiesto un piccolo controllo sull'integrazione nel Paese, un appuntamento di formalità del DUO (Dienst Uitvoering Onderwijs). Il test, se fallito, non permetterà l'ulteriore permanenza in territorio olandese.

Cittadinanza

Con requisiti piuttosto semplici, la cittadinanza olandese è ottenibile con facilità. I diritti concessi ai cittadini non differiscono moltissimo da quelli di un residente, ma è comunque possibile votare alle elezioni e ottenere un passaporto olandese.

I due metodi per ottenere la cittadinanza vengono definiti “Option” e “Naturalisation”. Il primo riguarda esclusivamente alcune categorie. Il vantaggio dell' Option rispetto la naturalizzazione è la riduzione degli anni di residenza richiesti. Le categorie sono molte e specifiche, come chi è nato su territorio olandese, gli ex-cittadini oppure persone sposate con cittadini olandesi con almeno 15 anni di vissuto consecutivo nei Paesi Bassi. Anche i minori con uno dei genitori non olandesi possono avviare questa procedura.

La seconda è la “classica” naturalizzazione: con 5 anni consecutivi di residenza, nessun crimine effettuato negli ultimi 4 anni e un test d'integrazione della cultura e società olandese, si può accedere al “Naturalisation Day”.
Il 15 Dicembre di ogni anno vi è questo particolare giorno in cui ogni nuovo cittadino olandese sottoscrive una
“dichiarazione di solidarietà”, impegnandosi ad aiutare patriotticamente i propri connazionali e rispettare le leggi del governo.

Come per ogni cittadinanza, anche per quella olandese è richiesta prova di potersi sostentare economicamente, pena il respingimento della richiesta.

Trasferirsi in Olanda

Amsterdam. Foto di Laura Montagnani, Pixabay 

Opzioni e benefici particolari

Chi decide di andare a vivere nei Paesi Bassi deve ben valutare i pro e contro del Paese. Solitamente, si tende a mettere in luce il costo della vita come un contro, ma è anche vero che il potere di acquisto medio olandese è del 30% circa in più rispetto quello italiano.
Come è possibile questo? Grazie alle numerose opportunità lavorative.

Le aziende olandesi sono famose ormai per il loro sistema meritocratico. Alcuni dicono che siano gli abitanti, la cultura del luogo a rendere la meritocrazia possibile, ed è probabilmente così. Nei Paesi Bassi piace essere diretti, corretti e c'è molta importanza data anche al tempo libero.

L'Olanda è un posto perfetto dove andare a lavorare e vivere in maniera “tranquilla”. Ci si può spostare con la bici fra i vari luoghi e si gode, specie nelle zone periferiche, di una vita assolutamente rilassata. Forse un po' troppo, a seconda di quale paesino si sceglie.

Infine, nonostante la tassazione per gli imprenditori non sia paragonabile alla convenienza di molti altri stati europei, è pur vero che è nella media. Il 19% d'imposta sul reddito fino a 200.000€ (e 25% superata la soglia) insieme al 21% di IVA, riducibile al 6% per determinati settori, è comunque decisamente più sopportabile delle cifre italiane.

Nei Paesi Bassi non esistono tasse tipiche italiane, come l'IRAP.

Opportunità di affari e investimento

Il sistema fiscale olandese è incentrato perlopiù sull'attirare manodopera specializzata. Il regime agevolato per quei dipendenti il cui stipendio supera i 50.000€ annui, prevede il pagamento dell'imposta solo sul 70% del reddito percepito, per i primi 8 anni dall'assunzione.

Tuttavia, incentivi simili sono riservati a liberi professionisti e le startup innovative. Il WBSO (Wet Bevordering Speur en Ontwikkelingswerk) consiste in una detrazione del 38% sui primi 200.000€ investiti in R&S, categoria comprendente anche stipendi dei dipendenti. Questa misura è particolarmente avvantaggiata per le startup, per cui la detrazione arriva al 50%.

Più avanti illustreremo quali altre detrazioni sono possibili, ma in generale la facilità con cui si può aprire un'attività in Olanda ed i vantaggi fiscali a seconda del settore lavorativo, sono grandi attrattive d'investimento. 

Se vi affascina la segretezza, l'Olanda si posiziona all'ottavo posto del " Financial Secrecy Index 2020", dopo le Isole Cayman al primo posto, Stati Uniti, Svizzera, Hong Kong, Singapore, Lussemburgo e Giappone.

Sistema fiscale dei Paesi Bassi

Andare a vivere nei Paesi Bassi ha significato, per lungo tempo, scegliere un paradiso fiscale. Mentre l'Unione Europea stringe la presa sul paese dei tulipani, alcune modifiche vengono apportate continuamente.

Nel recente periodo i Paesi Bassi hanno risposto alle consultazioni dell’OCSE ponendo in evidenza che pur essendo una priorità la lotta del Paese all’evasione fiscale, tuttavia “le misure unilaterali non possono impedire che i flussi di reddito vengano dirottati verso altri Paesi, pertanto sono necessari ulteriori accordi internazionali per raggiungere questo obiettivo”.

Il Belastingdienst è l'ufficio delle imposte olandese, al quale vanno corrisposte le varie tasse se si risiede fiscalmente in Olanda.

Tassazione sui redditi delle persone fisiche

Se si è dipendenti, al momento dell'effettivo salario percepito, la tassazione sarà già calcolata, in caso contrario si paga il corrispettivo nella dichiarazione dei redditi.

L'imposta sui salari e servizi (loonheffing) si suddivide fra l'effettiva percentuale sullo stipendio lordo (tra il 9 e il 10,45%) e la percentuale per i contributi pensionistici, intorno al 35-36%. Se i numeri spaventano, c'è da dire che il massimo dell'aliquota è il 51,75% per redditi lordi sopra 68.000€.

Dal 1 gennaio 2020 è entrata in vigore la WAB, "Balance Employment Market Act", la quale introduce tutta una serie di modifiche a carico dei datori di lavoro.

Dal 14 dicembre 2019 (con effetto retroattivo al 2017) è entrata in vigore una nuova laurea per cui i contribuenti non residenti che vivono in un Paese dell'UE, e percepiscono il proprio reddito in due o più paesi, compresi i Paesi Bassi, possono richiedere detrazioni personali.

È possibile per uno straniero, dipendente nei Paesi Bassi, ottenere l'esenzione delle tasse rispetto al 30% delle sue entrate.

Anche la tassazione sui redditi da risparmio o investimento sta subendo variazioni. Le attività nette (attività meno debiti) che già vengono considerate come generatrici di un ritorno fisso sull'investimento, subiscono dal 2017 una variazione delle percentuali che salgono del 3% su quel ritorno.

Modifiche a breve termine

Un'importante nota va fatta per i pacchetti fiscali relativi al 2020 e 2021: il primo vedrà una riduzione del 16.5% per le tassazioni sotto i 200.000€, mentre nell'anno seguente le modifiche porteranno le percentuali rispettivamente al 15% e al 21,7%.
Modifiche vitali per ridurre la pressione fiscale e far comunque rientrare l'Olanda nei termini economici dell'UE.

Trasferirsi in Olanda

Foto di djedj, Pixabay 

Tassazione sui redditi da impresa (autonomi/professionisti e società)

Le persone giuridiche in Olanda subiscono tassazioni simili a quelle sulle persone fisiche. Si può costituire una società individuale, che permette anche di assumere del personale. Altrimenti si può costituire una società in nome collettivo (VOF) senza requisito minimo di capitale.

Per chi decide di andare a vivere nei Paesi Bassi come imprenditore, può costituire una BV (Besloten Vennootschap), equivalente della SRL italiana: non prevede  alcun capitale, necessitando solo di un atto notarile del costo minimo di 0,01€.

La SPA, definita NV (Naamloze Vennotschap), prevede un tetto minimo di capitale stabilito sui 45.000€.

La CIT (corporate income tax) standard  presenta un'aliquota del 25%, con due fasce di reddito societario imponibile e conseguente differenziazione delle aliquote.

La prima fascia di reddito comprende le società con reddito fino a 200.000 €: l'imposizione fiscale è inferiore e pari al 16,5% (19% nel 2019). Per l'eccedenza del reddito imponibile si applica l'aliquota standard del 25%.

Modifiche a breve termine

Bisogna segnalare che l'aliquota normale scenderà dal 25% del 2020 al 21,7% nel 2021. Mentre l'aliquota inferiore diminuirà ulteriormente dal 16,5% del 2020 al 15% nel 2021.

Settore dell'innovazione

Il contribuente che esercita attività immateriali d'impresa che sono auto-sviluppate, può optare in presenza di certe condizioni per l'applicazione di un'aliquota fiscale effettiva inferiore. Il pacchetto fiscale prima del 2018 prevedeva un'aliquota al 5%. Nel 2018 è salita al 7% e per il 2021 è prevista al 9%.

Quindi le imprese innovative nel 2020 pagano solo il 7% delle imposte. In aggiunta a questo, aprire una sussidiaria di un'impresa già stabilita altrove, può portare ad un'effettiva esenzione dal pagamento delle tasse. Ovviamente valgono sempre le considerazioni relative a chi ha la residenza in Italia e alla convenienza o meno di costituire una società all’estero.

Altre tasse

Ulteriori tasse prevedono quella sulle proprietà, stabilita annualmente dai comuni in percentuale variabile; le tasse relative ai beni ereditati hanno un'aliquota variabile fra il 10 e il 40%; ma menzione a parte la merita la plusvalenza.

Il Capital Gain olandese

Generalmente le tasse sul Capital Gain in Olanda sono assenti. Tuttavia, se il valore dei beni posseduti riguardante risparmi e finanziamenti supera i 30.000€, si potrà subire una tassazione fissa del 30%.

Diverso il trattamento per le azioni: si pagheranno le tasse solo se si possiede più del 5% della parte azionaria di un'attività, caso in cui si sarà soggetti ad imposta per un 25% fisso.

Vale la pena menzionare che la vendita e l'acquisto dell’abitazione primaria di un individuo non è considerata transazione tassabile, quindi è esente da qualsiasi imposta.

Iva

Chiamata BTW in lingua locale, l'IVA dei Paesi Bassi si divide in tre categorie: 0%, 9% e 21%. La prima è riservata solo ad alcune fondazioni e associazioni, così come a servizi medici, sociali e culturali. Lo scaglione del 9% è invece rivolto ai beni alimentari, medicinali, artistici e culturali ed alcune attività ricreative come zoo o musei.
Infine, per tutto il resto, compresa l'importazione dai paesi esterni all'Unione, l'aliquota è fissa al 21%. 

Sistema di previdenza sociale (Social Security System)

Tolto il requisito dell'assicurazione sanitaria privata obbligatoria, chi decide di andare a vivere nei Paesi Bassi può godere della previdenza sociale olandese, redistribuita su una base piuttosto equa.

Vi sono fondi riservati a pensioni e vantaggi economici per i minori, ma anche delle risorse destinate a disoccupati e disabili a lungo termine. La malattia prolungata sul luogo di lavoro è pagata con il 70% circa della paga effettiva, per un minimo di 12 mesi in alcuni settori, fino a 24 mesi.

Ovviamente, come in tutti i paesi civilizzati, esiste un'assistenza sociale per persone bisognose, la quale ha requisiti specifici per accedervi e favorisce il reinserimento lavorativo. Un requisito fondamentale è vivere in un nucleo familiare dove non esistano individui con reddito adeguato al minimo stabilito.

Andare a vivere nei Paesi Bassi

Foto di Ben Scherjon, Pixabay 

Perché trasferirsi nei Paesi Bassi?

In ultima battuta, quindi, perché andare a vivere nei Paesi Bassi?

  • Anche se il clima è instabile, il paesaggio di molta dell'Olanda è spettacolare. Fuori dalle città è possibile fare molte escursioni e, pioggia permettendo, si può vivere in mezzo a una natura pianeggiante.
  • Le opportunità lavorative sono tante, così come quelle d'investimento.
    L'Olanda è proiettata nell'invitare capitali esteri a portare le proprie attività nel Paese, quindi la situazione non potrà che migliorare.
  • A differenza di molti altri stati, vivere in periferia è fattibile per uno straniero, in quanto conoscendo la lingua e facendo un periodo d'integrazione, si può vivere placidamente.
    Certo va considerato un certo “distacco” tipico dei nord europei. Ogni muro si può, però, scalare.
  • Il sistema pensionistico olandese è ben strutturatoIn generale, la previdenza sociale è equa e congeniata. A questo si aggiunge una burocrazia semplificata, precisa e piuttosto fiscale sui tempi, accorciati dalle procedure eseguibili per la maggior parte online.
  • Va bene, la cucina olandese non è rinomata per i suoi piatti gourmet.  Eppure, i dolci e gli snack (come le Kroket o i Pannenkoeken) del Paese sono irresistibili.
    Una colazione nei Paesi Bassi può saziare un'intera nazione con i grassi medi di un cibo, ma vale la pena d’ingrassare felici.

Editorial Team expatr.io

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