Ho scritto questo articolo come parte di un corso di International Taxation all’Università di Leiden.
L’idea diffusa è che attraverso il progetto BEPS (Base Erosion and Profit Shifting) le grandi società , soprattutto quelle digitali, stiano sottraendo denaro agli stati, ai loro cittadini e alle piccole imprese.
Questa è la mia prospettiva, anche se un po’ differente.
Un’interpretazione diversa del problema del progetto BEPS
Introduzione e inquadramento della questione
Lo scenario economico piĂ¹ recente ha visto emergere nuovi modelli di business, piĂ¹ complessi e "mobili", in cui la creazione di valore si realizza in molti paesi diversi. Questo fenomeno si è sviluppato in una misura che prima non si poteva neanche immaginare.
L’interazione tra sistemi di tassazione diversi, in competizione tra loro nei diversi paesi, ha creato opportunità di riduzione della base imponibile, spostamento dei profitti e "doppia non imposizione". Sono opportunità di risparmio fiscale che in sede OCSE sono state definite Base Erosion and Profit Shifting (BEPS).
Le grandi multinazionali e le piccole imprese possono creare strutture formate da diverse entità legali, incorporate in paesi differenti con differenti imposizioni e norme. Le imprese possono spostare attività tassabili da una giurisdizione all’altra.
Questo scenario, secondo l'OCSE, determina tre rischi principali:
1. IniquitĂ
Come conseguenza dello sfruttamento di queste opportunitĂ da parte delle grandi multinazionali, i governi perdono introiti e la possibilitĂ di fornire servizi. I cittadini finirebbero per dover accettare standard di servizio piĂ¹ bassi, o pagare le tasse che vengono evase o eluse dalle multinazionali. Un’altra conseguenza sarebbe la frustrazione dei contribuenti impotenti e il conseguente aumento dell’evasione fiscale anche da parte loro.
2. Distorsione della concorrenza
Le società che limitano la loro attività all’interno del loro mercato nazionale non avrebbero accesso alle stesse opportunità di risparmio fiscale.
3. Distorsione delle decisioni di investimento
Le decisioni economiche sarebbero prese sulla base della tassazione, invece che su genuine analisi imprenditoriali.
Il BEPS (erosione della base imponibile, e spostamento dei profitti) è un problema?
Vorrei portare all’attenzione altre due questioni, per poi suggerire un’interpretazione diversa dello scenario BEPS.
1. Fino a che punto gli stati dovrebbero imporre tasse, ed essere responsabili della fornitura di servizi ai loro cittadini e imprese?
Questa è una vecchia domanda, che ha già trovato molte risposte. Alcuni paesi hanno optato per una presenza pubblica massiccia nell’economia, combinata a un’imposizione alta.
Altri paesi promuovono una bassa spesa pubblica e un’imposizione bassa.
Paesi differenti possono scegliere l’una o l’altra direzione, dipendendo da vari fattori. Ogni stato è sovrano e libero di prendere le proprie decisioni.
2. Ăˆ vero che la competizione tra business è distorta?
Possiamo dire che le grandi multinazionali hanno a disposizione piĂ¹ modi per approfittare delle opportunitĂ BEPS.
Tuttavia, al giorno d’oggi, le stesse opportunità sono accessibili anche alle piccole società . Queste, sempre rispettando le leggi locali (es. CFC rules), possono usufruire di entità legali in vari paesi. I loro proprietari possono decidere di trasferirsi.
Inoltre, le piccole imprese hanno sempre piĂ¹ accesso ai modelli di business disponibili per le grandi multinazionali, modelli che invece erano loro preclusi 10 o 15 anni fa.
In realtĂ , il vantaggio competitivo che senza dubbio le multinazionali hanno nei confronti delle piccole imprese, deriva soprattutto dalle dimensioni e dalle sinergie, molto piĂ¹ che dalle opportunitĂ di spostare i profitti o di ridurre la base imponibile.
Un’interpretazione diversa dello scenario BEPS
L’attuale inquadramento del progetto BEPS, così come proposto dall'OCSE, definisce due schieramenti contrapposti .
Da una parte ci sono i governi, i loro cittadini e le piccole imprese.
Dall’altra troviamo le grandi multinazionali che sfruttano il sistema, e quelli che i paesi dell’OECD definiscono Paradisi Fiscali.
In realtĂ lo scenario è piĂ¹ complesso.
I paesi dell'OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), nonostante condividano e partecipino al progetto BEPS, da una parte, dall'altra, continuano ad erogare norme per apparire piĂ¹ appetibili, attraverso una tassazione conveniente. Alcuni di loro sono dei veri Paradisi Fiscali.
I cittadini potrebbero non volere dipendere dal loro governo, preferendo un'imposizione fiscale piĂ¹ bassa e una maggiore indipendenza nel gestire i servizi di cui hanno bisogno.
Gli stessi cittadini potrebbero sviluppare uno spirito imprenditoriale, e voler usufruire delle stesse opportunitĂ che rendono le grandi multinazionali piĂ¹ competitive.
I proprietari di piccole imprese potrebbero adottare strategie di internazionalizzazione, volte a supportare un vantaggio competitivo piĂ¹ grande, come fanno le grandi multinazionali.
La qualitĂ di gestione dei soldi dei contribuenti da parte dei governi varia considerevolmente. In alcuni casi, la corruzione produce distorsioni molto piĂ¹ significative di quelle prodotte dal fenomeno BEPS.
I paesi che non sono membri dell’OECD, spesso piĂ¹ piccoli e meno potenti, sono (o dovrebbero essere) liberi di legiferare ed esprimere la loro sovranitĂ . Dal momento che sono vittima di costanti minacce di essere inclusi in qualche black list, è chiaro che la loro prospettiva è diversa da quella dei principali stati dell’OECD. E questi ultimi non sono neanche coerenti tra di loro.
Possibili soluzioni
Alcuni (Deveraux e Vella) sostengono che l’attuale progetto BEPS affronti il problema in modo limitato e all’interno degli schemi fiscale dominanti. Per via di questo limite il progetto non sarebbe idoneo a fornire soluzioni.
Io mi spingerei ancora piĂ¹ in lĂ , facendo due passi indietro.
1. Qual è il problema? E chi vi è coinvolto?
2. Chi dovrebbe prendere parte al dibattito che definisce il problema e lavora alla ricerca delle soluzioni?
Una soluzione al problema BEPS, o una differente infrastruttura fiscale progettata per superare il problema, richiede uno sforzo coordinato con l'obiettivo di definire il problema e progettare soluzioni coerenti.
Le entitĂ che prendono parte a questa operazione non dovrebbero essere limitate agli stati piĂ¹ potenti dell'OCSE.
Dovrebbero includere una varietĂ di soggetti: i governi (non solo quelli dell'OCSE), ciascuno con pari diritti, una rappresentanza del mondo delle piccole imprese, cittadini, e le grandi multinazionali.
[…] approvate in molte giurisdizioni per seguire la direzione tracciata dall’OCSE con riferimento all’iniziativa BEPS. Ne parlo alla fine […]