I controlli dell’Agenzia delle Entrate
Definire dove una persona ha la residenza fiscale è cruciale. Ognuno di noi deve rispettare le leggi tributarie del paese in cui ha la residenza fiscale. In certi paesi le leggi tributarie stabiliscono che non si pagano tasse, in altri stabilisce che si pagano e magari in misura considerevole.
Gli errori sulla residenza fiscale sono quelli con le conseguenze piĂ¹ serie, e sono anche i piĂ¹ frequenti. In questo articolo vediamo:
1. i criteri che determinano la residenza fiscale;
2. i segnali che l’Agenzia delle entrate utilizza per individuare errori e applicare tasse e sanzioni;
3. gli errori piĂ¹ frequenti che fanno gli espatriati a proposito di residenza fiscale;
4. come evitare questi errori.
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Criteri della Residenza Fiscale
Semplificando, ci sono tre elementi che legge italiana utilizza per determinare che una persona ha trasferito la residenza fiscale in un paese estero in un dato anno.
1. Che il suo luogo di residenza sia fuori dall’Italia per un periodo di almeno 183 giorni
2. Che il centro degli interessi vitali della persona sia in un paese estero, fuori dall’Italia
3. Che sia iscritta all’AIRE (anagrafe Italiani residenti all’Estero) del paese in cui ha trasferito la residenza.
Attenzione: tutti e tre i requisiti devono essere soddisfatti. Uno solo di questi elementi non è sufficiente. Una persona iscritta all’AIRE in Kenya, che perĂ² vive in Italia, è considerata fiscalmente residente in Italia.
Una persona che ha una casa con utenze a Cipro, ma ha il centro dei suoi interessi vitali in Italia, sarĂ considerata residente fiscale in Italia.
Il centro degli interessi vitali, è l’elemento piĂ¹ importante ed è anche quello che purtroppo crea maggior confusione e rischio di errori.
Controlli sulla Residenza Fiscale
L’agenzia delle entrate Italiana dedica molto tempo, personale e risorse a individuare eventuali segnali che indicano che hai comunque il centro dei tuoi interessi vitali in Italia.
Per favore non cadere nell’errore di sottovalutare questo punto.
Mi rendo conto che non è facile avere chiarezza su cosa determina dove si trova il centro degli interessi. Per questo, magari senza saperlo, attiri l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate verso le tue circostanze. Loro sono interessati a recuperare base imponibile anche se l’intenzione di trasferirti è genuina. Se sbagli in buona fede ti prendono lo stesso.
Ci sono alcuni elementi che ti collegano con l’Italia che richiamano l’attenzione dell’agenzia delle entrate. Sono fattori possono farti restare fiscalmente in Italia anche se tu ti vorresti avere residenza fiscale all’estero.
Per muoverti con maggiore consapevolezza ti è utile capire quali sono.
Vediamoli, ma facciamo prima una considerazione.
Gli elementi che stiamo per vedere hanno un peso diverso. Alcuni, da soli, potrebbero non essere determinanti.
Si tratta sicuramente di segnali che l’Agenzia delle Entrate osserva come indicazione di situazioni che vorrà approfondire. Ma non è detto che l’accertamento porti alla conclusione che la tua residenza fiscale sia in Italia.
Luogo di residenza della famiglia del contribuente.
La famiglia è il cuore degli interessi vitali. Andare all’estero, e mantenere la propria famiglia in Italia, i figli a scuola in Italia, è un segno chiaro che i tuoi interessi vitali restano in Italia, anche se sei iscritto all’AIRE e hai una casa all’estero. Questo punto puĂ² rendere molto difficile ricollocare la tua residenza fiscale.
Segni di presenza fisica.
Utenze elettriche, internet, gas, o telefoniche attive. Disponibilità di immobili. Il fatto di avere a disposizione case o appartamenti con utenze attive è segno del desiderio, o del fatto che si programma di rientrare in Italia, o di passare periodi di tempo significativi in Italia.
Incarichi sociali in entità legali Italiane, pensa per esempio all’incarico di amministratore di una S.R.L. Partecipazioni significative in società Italiane, di persone, o di capitali, con un ridotto numero di azionisti-soci. Avere incarichi in società o la proprietà di società con una quota importante è segno di una presenza economica e della esistenza di interessi nel territorio Italiano.
Partita IVA attiva
Avere una partita IVA attiva è un ovvio segnale di presenza di interessi e contribuisce a rendere difficoltoso ricollocare la tua residenza fiscale.
Vita sociale.
L’iscrizione a circoli ricreativi nel territorio Italiano, (es. golf, tennis) segnala il desiderio di trascorrere del tempo, la presenza di interessi, e puĂ² attivare le verifiche per la residenza fiscale.
Relazioni con istituzioni e entitĂ legali Italiane.
Altre circostanze che possono attivare controlli sono: il mantenimento di conti correnti bancari, disponibilitĂ di automobili e in generale intrattenere rapporti economici con entitĂ Italiane.
Le agenzie tributarie utilizzano inoltre altri strumenti.
Il CRS – Common reporting standard
è un accordo internazionale a cui aderiscono la maggior parte dei paesi del mondo. Moltissime tracce e segnali che attivano l’agenzia delle entrate sono originate dalla trasmissione di informazioni da parte delle istituzioni di un paese alle istituzioni di altri paesi.
Gli accordi sulla doppia imposizione.
Si tratta di accordi tra paesi che disciplinano il modo e la misura in cui i paesi possono tassare persone che hanno relazioni con piĂ¹ di un paese. In questi accordi sono anche indicati i criteri per determinare la residenza fiscale delle persone quando le circostanze non permettono una lettura chiara.
Nell’immagine di ExpansiĂ³n (equivalente del Sole 24 Ore in Spagna) vedi gli strumenti che l’Hacienda spagnola (Agenzia delle Entrate Spagnola) utilizza per acquisire informazioni: social media, movimenti bancari, geo localizzazione attraverso apparati telefonici, visti in entrata e uscita, uso di carte di credito.
Puoi immaginare che l’Agenzia delle entrate usa mezzi e risorse simili.
Residenza fiscale: gli errori piĂ¹ frequenti da evitare.
- Non riuscire a eliminare tutti gli elementi di collegamento osservabili che attirano l’attenzione dell’agenzia delle entrate. Questo accade quando una persona in realtà non vuole trasferirsi. In questi casi dovete riflettere attentamente su cosa desiderate, e che rischi siete disposti a correre.
- Gestione non ordinata e non documentata del trasferimento in tutti i suoi aspetti.
- Fare un trasferimento genuino, lasciando per dimenticanza o distrazione uno o piĂ¹ segni che attirano l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate sulla vostra situazione.
Parleremo in modo dettagliato delle conseguenze in un articolo futuro, qui ti anticipo le piĂ¹ tipiche.
- Passare del tempo importante nella tua vita interagendo e lottando con l’Agenzia delle Entrate, rispondendo a domandee compilando questionari per ottenere il riconoscimento della tua residenza fiscale all’estero. oppure lavorando per documentare la propria situazione in modo approfondito, in caso di accertamento.
- Trovarsi a dover pagare le tasse in due paesi diversi per uno o piĂ¹ anni d’imposta.
- Pagare le tasse e sanzioni in Italia per uno o per molti anni, durante i quali eri convinto di essere di avere residenza fiscale all’estero, libero dal rapporto con l’Agenzia delle Entrate.
Ci sono ormai tante storie di persone che perdono anni e molto denaro per gestire situazioni sfortunate originate da errori di questo tipo. Per favore, evita di essere una di queste storie.
Spero che i nostri messaggi e blog post ti siano utili a dirigere il tuo progetto di espatrio in modo corretto..
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