Scappare all’estero e vivere senza stress, senza lavorare. Non lavorare mai più. É possibile?
Oggi parliamo di questo.
Ovviamente si tratta di una prospettiva attraente. Se sei con me probabilmente vuoi lasciare una vita in cui il lavoro ha assunto una dimensione troppo importante.
Lavori per il fisco Italiano. Lavori per la burocrazia, lavori per evitare multe, lavori per il tuo capo, per la tua azienda, per i tuoi colleghi, per l’assemblea dei soci, per i clienti, i collaboratori, in una lista interminabile di cose da fare e scadenze da rispettare, quasi sempre dettate da altre persone.
Esiste un’altra opportunità? Vivere all’estero senza lavorare, é possibile?
Con il tempo ho scoperto che condurre le giornate facendo ciò che voglio, quando voglio, se voglio, mi dà tempo per curare me stesso e le persone che amo.
Mi alleno per curare il corpo (presto invierò le foto 😁) faccio altri sport, dedico il tempo che voglio a leggere e studiare economia e investimenti, le leggi sul fisco internazionale e sulle residenze.
Leggo sull’alimentazione, su ciò che mangio, su come posso prolungare la mia vita mantenendomi sano, attivo, creativo.
Ho tempo di fare camminate, nuotate, andare a prendere il sole, uscire con amici, giocare a tennis, prendere lezioni di surf.
Faccio le cose che mi piacciono e solo quelle. Sto con le persone che scelgo.
Non passo tempo nel traffico ogni mattina e sera.
Non dedico tempo ad adempimenti burocratici, ho una situazione fiscale molto leggera.
Sono più sano, più in forma più giovane di quando ero in Italia 10 anni fa.
Non sono più bravo o più intelligente, sono una persona normale che ha preso delle decisioni e ha agito.
Torniamo ancora alla domanda di partenza.
É possibile scappare all’estero e vivere senza lavorare?
La ragione per cui oggi ne parlo è perché penso ci sia un gran bisogno di inquadrare correttamente la questione. Vorrei gettare luce e, spero, aiutarvi a prendere le vostre migliori decisioni per il futuro.
Partiamo da due punti.
1. Tenore di vita preferito.
Dobbiamo decidere quale tenore di vita preferiamo.
Possiamo avere un tenore di vita minimalista: una casa molto semplice, scegliere di non guidare una macchina, evitare di prendere iniziative, evitare di lanciare progetti, e risparmiare tutto ciò che è possibile, risparmiare sull’istruzione dei figli, sulla salute e altre necessità più o meno fondamentali.
Oppure possiamo decidere di vivere in una casa con sei stanze, che guarda il mare, organizzando feste in barca per gli amici una volta alla settimana. E quando andiamo fuori vogliamo avere una macchina seriamente prestigiosa che tutti possano vedere.
Vogliamo poter viaggiare. Oppure anche vogliamo usare dei soldi per lanciare dei progetti che ci stanno a cuore.
Ci sono molte vie di mezzo, e ognuno ha le sue priorità.
2. Circostanze finanziarie personali.
Se una persona ha 100 milioni di dollari può decidere che con interessi attivi al 2% annui (2 milioni) può vivere senza pensare a niente, neanche si deve preoccupare di amministrare la sua ricchezza. Affida il suo patrimonio a un Family Office che gestisce tutto e toglie ogni pensiero.
Neanche la gestione del patrimonio è un lavoro in queste circostanze. Non serve studiare come investire, capire, prendere decisioni.
Anche con 10 milioni c’è un certo margine. Il 2% di cui parliamo è pari a €200.000.
Un milione di Euro al 2% produce €20.000 in un anno. Decidete voi se sono sufficienti per il tenore di vita prescelto. Probabilmente non ne avanzano per pagare un Family Office che gestisce il vostro patrimonio.
In questo caso alcune attività di ricerca e studio vanno messe in conto se non altro per la sola gestione, protezione e crescita del capitale. Questo è un lavoro? Andiamo avanti e vediamo.
Per chi ha $300.000 o $500.000 oppure una pensione magari da $3.000 mensili i conti sono facili.
Sembra che non ci sia via d’uscita.
Per semplicità di ragionamento, possiamo dire che
- Una persona ha risorse finanziarie significative, tanto da non dover neanche preoccuparsi di amministrarle.
Oppure - Vive in povertà o comunque si deve accontentare.
Oppure ancora
3. Deve lavorare.
Ma cosa vuol dire lavorare?
E cosa vuol dire non lavorare?
Continuiamo nel ragionamento.
Personalmente, quando mi è mancata la libertà di scegliere come occupare il tempo, direi che per vivere avevo bisogno di lavorare.
Quando una persona non è libera di occupare il tempo come crede allora diciamo che per vivere ha bisogno di lavorare.
Invece, se una persona occupa il tempo svolgendo le attività che vuole, quando vuole, e se vuole, allora possiamo dire che sta vivendo senza lavorare.
Nel libro Flow, Mihály Csíkszentmihályi ci spiega che:
“Le persone raggiungono la massima felicità quando sono in uno stato di “flow”, cioè di totale concentrazione e assorbimento in un’attività verso scopi che vale la pena di perseguire.”
Una mia cara zia dipingeva e creava varie altre composizioni artistiche, fino a 92 anni. La vedevo tesa e concentrata verso la realizzazione di un certo risultato.
Ma non l’ho mai vista stressata, aveva una certa luce negli occhi, e mai diceva che stava “lavorando”.
Molti anni prima faceva l’insegnante … allora “lavorava”.
C’era un imprenditore che conobbi nella mia vita precedente. Quando lui aveva 75 anni, mi parlava dei vari progetti che stava considerando e intraprendendo.
Non era per niente logorato; anzi più era occupato con l’apertura di un’altra concessionaria, più aveva e trasmetteva energia. Nessuno di loro ha avuto l’Alzheimer.
Inizi a vedere una via d’uscita?
Forse si può andare all’estero e vivere senza lavorare?
Sembra che il problema sia riconducibile esclusivamente a come passiamo il tempo.
Facciamo una lista.
Uno.
Vado all’estero. Scelgo bene il mio nuovo paese. Non pago imposte (legalmente) sui progetti che faccio (reddito da lavoro) e sui miei soldi (capital gain) e affronto poca burocrazia. Elimino così alcune delle fonti principali del lavoro.
Due.
Se ho un patrimonio molto grande posso affidarlo in gestione e vivo di rendita.
Poi magari mi annoio, mi stanco delle mie macchine, delle mie barche e feste e voglio fare qualcosa d’interessante magari aiutando qualcuno.
Se non ho un patrimonio, oppure è piccolo, posso passare ancora di più al seguente punto
Tre
Posso fare qualcosa di utile per gli altri. E questi altri che io aiuto, mi ringraziano col cuore e mi ringraziano pagando per le cose che faccio per loro. Spesso molto bene.
Nel mentre io trovo il mio stato di Flow, e sono felice, trovando e creando modi di aiutare altri che hanno bisogno.
Nel mondo c’è molta ricchezza.
Ci sono molte persone o aziende che tu puoi aiutare e che sarebbero felici di dimostrarti gratitudine se li aiuti a migliorare la propria vita. Come te la dimostrano? Pagando per l’aiuto che dai loro.
Quattro.
Leggi questo articolo nel Blog per i passi successivi sulla creazione di un business digitale.
Cinque.
Esiste la via di uscita.
É possibile andare all’estero e vivere senza lavorare.
Il modo esatto dipende dai vostri soldi, dalle vostre esigenze e da come trovate la vostra felicità.
Vi piace restare in piscina ore e ore. É possibile.
Vi piace realizzare progetti e soluzioni utili trasformando in meglio la vita di persone che potete aiutare. É possibile.
Esiste la possibilità di vivere all’estero, pagare poche tasse, o niente, fare un progetto di business digitale che piace e vivere felici.
Con un business digitale è facile avere entrate per €10.000 o €20.000 mensili, o molto di più. Chi lo sa già, lo sa già.
Fai le cose che fai, quando vuoi, se vuoi, come vuoi, con il ritmo e i tempi che ti pare.
Sei libero o libera, vivi all’estero senza lavorare.
Se non hai 10 milioni, oppure li hai, ma hai comunque paura di annoiarti, sto preparando un percorso per la costruzione di un business digitale che ti aiuti ad andare a vivere all’estero senza lavorare pagando poche tasse o niente.
Se hai interesse e vuoi informazioni sul prossimo corso su come creare un business digitale per andare all’estero, scrivimi pure, anche un breve messaggio.
A presto.