Novembre 10

Trasferisci la tua residenza fiscale all’estero in quattro passi

 Mario Gastaldi


Come lasciare l'Italia e trasferire la tua residenza fiscale all'estero 

Molti espatriano con l'obiettivo di risparmiare sulle tasse. È giusto e legittimo. Altri di noi vogliono avere nuove opportunità, cambiare vita, scoprire nuovi spazi.

Che tu voglia trasferirti all'estero per risparmiare legalmente sulle tasse o azzerarle proprio, o per altre ragioni ancora, devi conoscere i passi da compiere per trasferire la tua residenza fiscale all'estero.

Quando trasferisci la tua residenza fiscale all'estero in modo corretto, il tuo obbligo di pagare le tasse in Italia cessa.

Ed è perfettamente legale.

Residenza fiscale delle persone e delle società

Prima di tutto mettiamo a fuoco l'argomento. Come sai sono soggette a tassazione le persone fisiche (tu, come persona), e le persone giuridiche (la tua società se ne hai una, e dovunque tu la abbia costituita).

La residenza fiscale delle persone fisiche (la tua) è una questione differente rispetto alla residenza fiscale delle persone giuridiche (la tua società). 

Ti anticipo che Il tema della residenza fiscale delle persone giuridiche è in evoluzione proprio in questi mesi (Novembre 2018). L'Unione Europea e l'OCSE stanno discutendo nuove regole che tengano conto della crescita dei business digitali. Stiamo preparando un articolo su questo argomento.

Se stai espatriando e costituirai una società all'estero, tieni a mente che la residenza fiscale delle persone e delle società sono due cose differenti.

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Oggi ci occupiamo della tassazione della persona fisica, vale a dire della tua tassazione personale.

Iniziamo stabilendo le condizioni che determinano se sei fiscalmente residente in Italia.

Poi vediamo i passi da compiere per trasferire la tua residenza fiscale all'estero in modo corretto e sicuro.

Chiarisco subito. Per evitare di essere soggetto a tassazione in Italia, devi espatriare. Il tuo trasferimento deve essere effettivo e permanente.

Si considerano residenti le persone fisiche che per la maggior parte dell'esercizio di imposta hanno il domicilio o la residenza nel territorio dello stato secondo le regole del codice civile. (articolo 2 del DPR n. 917/86).

In concreto significa che sei residente in Italia se:

  1. Sei iscritto all'anagrafe di un comune italiano per almeno 183 giorni.
  2. Hai in Italia la tua residenza definita come la tua dimora stabile, per lo stesso periodo di almeno 183 giorni.
  3. Hai in Italia il tuo domicilio, altrimenti definito come il centro principale dei tuoi interessi. Il periodo di riferimento è sempre di 183 giorni o più.

L'Italia adotta il principio della Worldwide taxation. Significa che se la tua residenza fiscale è in Italia, tutti i tuoi redditi, prodotti ovunque nel mondo, sono soggetti a dichiarazione e tassazione in Italia.

Ora vediamo cosa devi fare per trasferire la residenza fiscale all'estero in modo sicuro e senza errori. In realtà non è difficile.

Le quattro tappe per il trasferimento della residenza fiscale.

1. Trasferimento

Per soddisfare il primo dei requisiti indicati sopra (anagrafe), comunica il trasferimento all'ufficio anagrafe del tuo ultimo comune di residenza in Italia.

Consegna una lettera in cui indichi il trasferimento e l'indirizzo in cui andrai a vivere, anche se temporaneo.

Fatti dare una ricevuta quando consegni questa lettera. Probabilmente cambierai ancora indirizzo e infine ti iscriverai all'AIRE con un indirizzo più stabile, ma in questa fase inizi a lasciare tracce e prove del tuo trasferimento.

L'anno del trasferimento sarai fiscalmente residente in Italia se sarai iscritto all'anagrafe del tuo ultimo comune Italiano per più di 183 giorni. 

All'arrivo nel tuo nuovo paese organizzati per viverci stabilmente in modo da acquisire la residenza fiscale in quel paese e poterti così iscrivere all'AIRE (vedi requisito n. 4).

2. Dimora stabile

Nel tuo nuovo paese avrai un contratto di affitto, o magari comprerai la casa dove vivi. Avrai conti correnti bancari, utenze di servizi. Avrai un visto, o un permesso di soggiorno, o una residenza temporanea con scadenza, o la residenza permanente.

Sicuramente il tuo non sarà un soggiorno di breve termine con visto turistico. Il passaporto Italiano ti permette di entrare e soggiornare in circa 170 paesi senza chiedere visto. Il soggiorno può durare vari mesi, spesso sei. Il fatto è che il visto turistico è temporaneo e non ti permette di acquisire la residenza nel nuovo paese, e quindi di spostare la tua residenza fiscale all'estero.

In genere, farai ingresso nel nuovo paese con il visto turistico e attiverai immediatamente la procedura per il visto/permesso di lungo termine o la residenza. La cosa migliore è che tu abbia già un piano chiaro rispetto al tipo di visto e residenza, e che tu abbia i documenti pronti e possa attivare la procedura appena arrivi.

In queste condizioni potrai acquisire il tuo status giuridico di residente nel nuovo paese che ti consente di avere anche la residenza fiscale.

3. Domicilio

Il fatto di aver cancellato la tua iscrizione all'anagrafe, e di aver pianificato ed ottenuto la residenza nel nuovo paese, non è sufficiente.

L'amministrazione finanziaria esige anche che la sede principale dei tuoi affari ed interessi morali, sociali e familiari sia fuori dall'Italia. Il domicilio prescinde dalla tua presenza fisica all'estero e dipende principalmente dal tipo e dal numero di legami che conservi con l'Italia.

Devi sostanzialmente tagliare i tuoi rapporti con l'Italia e trasferire non solo la tua dimora permanente, ma anche i tuoi interessi, fuori dall'Italia.

L'amministrazione finanziaria verificherà i seguenti aspetti per accertare che il tuo domicilio (centro di interessi) non sia, in realtà, in Italia. (Circolare del Ministero delle Finanze del 2 Dicembre 1997).

  • disponibilità di un'abitazione permanente
  • presenza della tua famiglia
  • accreditamento di proventi comunque e ovunque conseguiti
  • possesso di beni mobiliari
  • titolarità di cariche sociali
  • spese alberghiere
  • iscrizione a circoli o clubs
  • organizzazione della propria attività ed impegni, anche internazionali, direttamente o attraverso soggetti operanti nel territorio Italiano

Quindi, assicurati di non soddisfare nessuna di queste condizioni o il tuo centro di interessi, e il tuo domicilio, e quindi la tua residenza fiscale saranno considerati in Italia. In questo caso i tuoi redditi saranno soggetti a tassazione in Italia.

Basta leggere i punti per renderti conto ancora una volta che il tuo trasferimento deve essere effettivo. Devi realmente trasferirti stabilmente e realmente, con la tua famiglia. E devi trasferire con te tutti gli interessi e attività.

Naturalmente non devi mantenere la disponibilità di una abitazione permanente. Quindi se hai proprietà immobiliari devi venderle, o almeno affittarle, o darle in comodato gratuito o oneroso a qualcuno. Non puoi lasciarne neanche una disponibile per quando ritorni.

4. Iscrizione all'AIRE

Una volta che ti sarai effettivamente trasferito nel nuovo paese potrai ottenere l'iscrizione all'AIRE, l'anagrafe degli Italiani residenti all'estero.

L'iscrizione è semplice, ma si basa sulla dimostrazione della tua effettiva e permanente residenza nel tuo nuovo paese.

Dovrai documentare la tua situazione presentando i documenti di residenza o il visto (non turistico) per risiedere legalmente nel paese. Inoltre dovrai presentare un contratto di affitto o titolo di proprietà e almeno un contratto di utenza di servizi (es. Internet).

Peraltro, il fatto che l'iscrizione all'AIRE dia luogo ad una presunzione assoluta che la residenza sia in Italia è considerato in modo diverso in alcune sentenze della Corte di Cassazione, Commissioni Tributarie Regionali, e Corte di Giustizia Europea.

In alcuni casi i giudici non ammesso prove e hanno considerato residente fiscalmente in Italia un contribuente solo come conseguenza della mancata iscrizione all'AIRE.

In altri casi, i giudici, in coerenza con l'orientamento della Corte Europea di Giustizia, hanno ritenuto che  "l’applicazione di qualsivoglia strumento presuntivo non può avvenire in maniera asettica e automatica", dando ragione al contribuente che si è visto riconoscere il trasferimento di residenza.

Per maggior sicurezza, assicura il completamento di ciascuno dei quattro passi appena elencati per realizzare ciascuna delle tre condizioni con cui abbiamo iniziato.

Una sola di quelle ti renderebbe fiscalmente residente, e l'amministrazione finanziaria potrebbe contestare la tua residenza fiscale all'estero ed esigere le imposte per i redditi comunque e ovunque prodotti.

Paesi in Black List

Espatriare nei paesi "in Black List" comporta un minimo di attenzione in più, ma resta semplice. 

Si tratta di paesi, che nell'esercizio della loro sovranità, hanno regimi fiscali più attraenti e vantaggiosi di quello Italiano o di altri paesi occidentali.

Questi paesi sviluppano strategie per attrarre investitori e nuovi residenti, e possono farlo forse anche grazie a una migliore gestione finanziaria e al loro ridotto debito pubblico.

L'amministrazione tributaria Italiana ha creato due Black List in cui include un certo numero di questi paesi definiti "a regime fiscale privilegiato".

Per lo scopo di questo articolo ci occupiamo della Black List dei paesi per i quali è in vigore la presunzione di residenza fiscale delle persone fisiche. (Articolo 2, comma 2-bis del DPR n. 917/86 e D.M. 4 Maggio 1999).

Se scegli di espatriare in un paese che appartiene a questa lista l'onere di provare l'effettivo trasferimento e residenza fuori dall'Italia grava su di te.

Non è affatto difficile; si tratta di attivare la buona abitudine di conservare i documenti.

Che il tuo nuovo paese appartenga alla Black List oppure no, conserva le copie cartacee e digitali di tutti i documenti che provano che la tua residenza e il tuo domicilio (centro di interessi) si trovano effettivamente in un altro paese.

Tra questi documenti, per esempio, ci sono certificati di residenza e visti, documenti di identità, contratti bancari e carte di credito, utenze di vario tipo, contratti di locazione, ma anche fatture o scontrini di acquisto di beni che dimostrano che effettivamente la tua vita quotidiana e i tuoi interessi sono in un paese specifico che non è l'Italia.

Trovi un elenco dei paesi che appartengono a questa Black List* alla fine dell'articolo.

Conclusioni

Come vedi, se la tua intenzione è effettivamente di cambiare paese, le regole sono semplici ed il processo è chiaro.

I problemi e la confusione possono nascere se stai provando a ridurre le imposte ma non hai intenzione di cambiare paese e vuoi conservare un legame con l'Italia più stretto di quello che che è permesso.

*Black List Residenza Fiscale Persone Fisiche

Alderney, Andorra, Anguilla, Antigua e Barbuda, Antille Olandesi, Aruba, Bahama, Bahrein, Barbados, Belize, Bermuda, Brunei, Costa Rica, Dominica, Emirati Arabi Uniti, Ecuador, Filippine, Gibilterra, Gibuti, Grenada, Guernsey, Hong Kong, Isola di Man, Isole Cayman, Isole Cook, Isole Marshall, Isole Vergini Britanniche, Jersey, Libano, Liberia, Liechtenstein, Macao, Malaysia, Maldive, Mauritius, Monserrat, Nauru, Niue, Oman, Panama, Polinesia Francese, Monaco (il Principato), Sark, Seychelles, Singapore, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Svizzera, Taiwan, Tonga, Turks e Caicos, Tuvalu, Uruguay, Vanuatu, Samoa.

Photo credits: Kaung Myat Min, Claire Anderson and Guilherme Stecanella on Unsplash

Mario Gastaldi

About the author

Mario Gastaldi é il fondatore di expatr.io, speaker, imprenditore e consulente internazionale ha condotto progetti con piccole e grandi imprese in decine di paesi diversi. Ora aiuta imprenditori e persone a cambiare paese riorganizzando il proprio business.
Parla quattro lingue; ha abitato in tutti i cinque continenti sviluppando una profonda conoscenza delle leggi e della società dei tanti paesi con cui entra in contatto..
Ama conoscere usi e costumi, lingue e dialetti locali. Ora che viaggia meno, e vive stabilmente a Città di Panama.

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