Febbraio 16

Trasferirsi negli Emirati Arabi nel 2022

By  Carla Galanti

Espatriare, Sistema sanitario alto livello, Società senza tasse, Trasferirsi a Dubai, Trasferirsi negli Emirati Arabi

Perché trasferirsi negli Emirati Arabi, in particolare a Dubai,  è un trend in continua espansione ?

Le ragioni del fenomeno investono settori diversi tra loro: dalla tassazione assente per gli individui e per le società costituite nelle free zone, allo sviluppo di hub internazionali in piena tecnologia blockchain, all'essere diventata una società multiculturale molto aperta all’occidente. Sotto un'occhiata su ciascun settore.

Trasferirsi negli Emirati Arabi è facilitato anche dal fatto che l'Italia ha inserito il paese nell’Elenco D: ci si può recare senza scopo di business quindi anche solamente per turismo. Inoltre l’Italia è in lista verde per gli Emirati: per entrare non è necessario il certificato di vaccinazione contro il Covid.

Tassazione pari a zero per gli individui e per le società costituite nelle free-zone

Trasferirsi negli Emirati Arabi ha significato per tantissimi imprenditori italiani un luogo florido per  sviluppare idee creative e competenza, ed uscirne motivati.

Oggi, aprire un’attività in una zona franca degli Emirati significa:

  • esserne proprietario al 100%, infatti non è più obbligatoria la partecipazione di azionisti locali  
  • essere totalmente esente da tasse e da dazi su import- export

Per questo, grazie alla sua posizione strategica ed alla sua stabilità politica, gli Emirati Arabi, ed in particolare Dubai, rappresentano un mercato libero e strutturato proiettato al futuro.  Nella sola zona di Dubai sono presenti ben più di 20 Free Zone, che si distinguono a seconda del settore di competenza (Dubai Academic City, Dubai Internet City, Dubai Maritime City etc…).

La politica economica del paese ha ben chiaro lo scopo di espandere l’economia e semplificare la procedura per l’ottenimento della residenza. Non potrebbe essere diversamente dato che l’80% della popolazione è formata da stranieri.

Trasferirsi negli Emirati Arabi: potente Hub Internazionale

La ricchezza degli Emirati è nel petrolio? Questa affermazione appartiene al passato. 

Oggi gli Emirati Arabi,  e soprattutto Dubai ed Abu Dhabi, rappresentano città innovative portatrici di una nuova ricchezza, specchio dei tempi attuali: costituiscono infatti un Hub Internazionale nato e stimolato dalla crescita esponenziale del mercato delle criptovalute,. Un Hub capace di attrarre professionisti e imprenditori di alto livello da tutto il mondo.

Dal punto di vista fiscale, oltre agli Emirati, puoi trovare in questo stesso blog diversi paesi esenti da tasse sulle attività di cripto moneta.

Innovazione, criptovalute, NFT e la Banca Centrale emiratina

Trasferirsi negli Emirati Arabi equivale ad entrare in un mondo frutto delle politiche espansionistiche  sugli investimenti da parte di società nate nel settore della tecnologia blockchain. La Banca Centrale degli Emirati Arabi ha condiviso pubblicamente la propria strategia 2023-2026:  lanciare la sua prima valuta digitale e, per questo, posizionarsi tra le prime 10 Banche Centrali nel mondo .

Dubai e Abu Dhabi hanno raggiunto la reputazione come città dell’innovazione a livello globale, con un'esplosione di crescita e nuove idee soprattutto all'interno dello spazio crittografico. I pionieri regionali Coinbase, BitOasis e Matrix sono state le prime protagoniste di questo fenomeno

Le criptovalute hanno guadagnato notevole popolarità in Medio Oriente in un  lasso di tempo brevissimo. Non solo, le nuove tecnologie crypto come DEFI e NFT iniziano a fornire ai propri utenti un'utilità positiva e vantaggiosa nel mondo reale.

Le principali società di criptovalute come Currency.com, Zebpay, B2broker, Regal RA, Smartkey, Koda Finance, Bybit, Localtrade, CoinSwap, ne sono testimoni.

Gli NFT (Non Fungible Token) più specificamente, sono risorse digitali uniche, che possono nascere dall'arte musicale, da oggetti da collezione o biglietti per determinati eventi sul registro digitale blockchain. Consentono agli artisti ed ai proprietari di tracciare l'autenticità e la provenienza dei loro token.

Queste tipologie di attività esistono dal 2014, ma gli NFT sono stati lanciati nei circoli artistici tradizionali nel 2021 con la vendita del collage digitale “Everydays: The First 5000 Days”.

A Dubai la regolamentazione delle criptovalute e la licenza per crittografare sono fornite da FRSA  (Financial Services Regulatory Authority), e da SCA (Securities and Commodities Authority), autorità che firma gli accordi con le principali zone franche del paese.

Ciononostante la Banca Centrale degli Emirati considera il trading delle crypto ancora come attività ad alto rischio, per questo è obbligatorio osservare le leggi anti-riciclaggio ed antiterrorismo. 

Parallelamente la “Commercial Bank of Dubai” è una delle prime banche al mondo ad avere una propria NFT dal Dicembre 2021, a seguito della collaborazione con l’artista digitale Amrita Sethi. Allo stesso modo, “Dubai Culture” ha recentemente lanciato la sua prima mostra d’arte NFT di artisti locali, in collaborazione con Morrow Collective.


Società interculturale e molto aperta all’occidente.

Erroneamente si pensa che trasferirsi negli Emirati Arabi  vuol dire vivere in un paese dalla cultura completamente diversa dalla nostra.

Negli Emirati Arabi l’80% delle persone è di origine estera mentre la popolazione nativa copre solo il 20%.

Oggi la cultura emiratina è spiccatamente ricca in virtù degli incroci culturali effetto dei flussi migratori degli ultimi anni. La multiculturalità esistente nel paese è già evoluta in interculturalità. Le protagoniste sono le stesse persone che imprendono, collaborano e scambiano esperienze contribuendo al cambiamento ed arricchimento di ciascuno. 

A favorire questa evoluzione ha contribuito anche lo sviluppo di una politica di business molto aperta ed organizzata con focus sull’imprenditoria e sull’investimento da parte degli stranieri. Negli Emirati Arabi vive un’economia che sostiene la società nativa e al tempo stesso attrae e stimola quella straniera.

Il recentissimo allarme per la nuova imposizione tributaria

A fine Gennaio il MoF (Ministero delle Finanze emiratino) ha annunciato una flat tax del 9% per le società entro un certo limite di fatturato, e del 15% per le multinazionali, a partire da giugno 2023. 

E' la prima volta che gli Emirati impongono una tassa per società non petrolifere o non appartenenti al settore bancario, dopo l'emanazione dell'Iva nel 2018, al 5%.

Ma la disposizione non investirà tutte le categorie societarie o individuali pertanto non ha tanto senso allarmarsi, quanto invece capire due punti essenziali del contesto dell'annuncio del MOF:

  1. Il motivo per cui questa tassa è stata emanata

  2. Il suo campo d'applicazione con le rispettive eccezioni

1. La ragione della flat tax è stata una scelta obbligata per gli Emirati: adeguarsi alle norme sugli standard internazionali di trasparenza fiscale ed uscire dalla lista dei paradisi fiscali per l'Europa. Tutto coerente rispetto al contesto internazionale.

2. Il campo d'applicazione della flat tax si focalizza sulle aziende che producono nel territorio, per allinearsi agli standard internazionali. Al contrario, gli Emirati continueranno a considerare esentasse le società che operano esclusivamente con l'estero. I requisiti da rispettare per l'esenzione saranno confermati in questi mesi di perfezionamento della legge fiscale emiratina, efficace da giugno 2023.

Trasferirsi negli Emirati Arabi continuerà ad essere un’eccezionale attrazione per costituire la propria società nelle free-zone. Infatti le nuove disposizioni escludono dall’imposizione tributaria  le aziende costituite nelle free zone che continueranno a non essere tassate.

Onore al merito agli Emirati che dimostrano la propria coerenza riguardo al proprio impegno di favorire queste imprese che operano esclusivamente con l'estero. 

Il requisito basico da rispettare per un’azienda costituita nel territorio free-zone, è che non intrattenga rapporti commerciali nel territorio, ma esclusivamente con l’estero. Anche dividendi e Capital Gains, in questo caso, sono esenti dalla tassa.

Una precisazione generale

E' noto che le free-zones sono presenti in tutto il mondo, ma  a seconda della giurisdizione a cui appartengono sono regolate diversamente. Le puoi trovare in Costa Rica, o in Georgia, piuttosto che a Panama. Ma la lista è lunga.

In punti: quali settori NON colpisce la flat tax annunciata a Gennaio?

  • Imprese registrate nelle free-zone, a condizione che rispettino tutti i requisiti normativi e che non sviluppino affari con gli Emirati Arabi Uniti continentali
  • Imprese operanti nell'estrazione di risorse naturali. La fiscalità è regolata dai decreti fiscali emessi dal rispettivo Emirato
  • Individui che percepiscono un reddito a titolo personale (es. stipendio, reddito da investimento) purché l'attività generatrice di reddito non richieda una licenza commerciale
  • Reddito da dividendi percepito dalla società degli Emirati Arabi Uniti dalle sue partecipazioni qualificate (da definire per legge)
  • Capital Gains
  • Utili derivati dalla dalla riorganizzazione del gruppo
  • Profitti derivanti da operazioni infra-gruppo

Perché trasferirsi negli Emirati Arabi?

1. Tassazione pari a zero per gli individui

2. Tassazione pari a zero per le società costituite nelle free-zone

3. Hub Internazionale Digitale -  Blockchain System - NFT

4. Commercial Bank of Dubai: tra le prime banche al mondo con proprio NFT

5. Interculturalità che favorisce la crescita personale oltre che lo sviluppo del business

Solo per ricordare i motivi principali.

Carla Galanti

About the author

Expat da più di 10 anni con un'attrazione forte, sin da piccola, per la scoperta di luoghi inesplorati. Amica fedele e naturalmente di buon umore, sono sportiva anche quando dormo. Nasco a Cagliari dove mi laureo in legge e pratico la professione forense . Presto mi occupo di sviluppo delle organizzazioni e delle persone. Vivo molti anni a Milano da dove parto con Mario per lasciare l’Italia. Viviamo, come residenti fiscali, per lungo tempo in 3 paesi completamente differenti tra loro: Mauritius, Malesia e, da 5 anni, Panama. Attivare e gestire un espatrio sicuro è diventato da subito il mio appassionante lavoro principale. La mia esperienza come expat unita alla mia competenza in diritto migratorio e fiscale, mi hanno consentito di aiutare molte persone ad espatriare con successo.

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