Dicembre 20

Trasferirsi in Thailandia nel 2022

By  Carla Galanti

costo basso della vita, Espatriare, pensionati, riduzione tasse

Il Paese del Sorriso

La Thailandia è chiamata “la terra del sorriso” e ricordata come famoso scenario di film indimenticabili e seconda più grande economia del sud-est asiatico dopo l’Indonesia. Sì, tutto troppo bello. Ma conviene davvero andare a vivere in Thailandia?

Tutti pazzi per la Thailandia. Compresi i pensionati.

Pare di sì… è un Paese oggi super gettonato, anche dai pensionati che vogliono godersi la propria pensione senza tasse. Solo nel 2018 l’incremento dei pensionati italiani è stato del 107% e la Thailandia è in testa con circa 2000 trattamenti pensionistici liquidati con un importo medio di 1.681,27 euro mensili.

Come mai gli italiani professionisti e gli investitori hanno scelto di trasferirsi così lontano?

I motivi sono diversi e soddisfano diverse esigenze.

Trasferirsi in Thailandia è vantaggioso sotto il profilo fiscale perché i redditi esteri non sono soggetti a tassazione, come tra l’altro anche in MalesiaCosta RicaGeorgia e Filippine.

Tuttavia la differenza della giurisdizione fiscale Thailandese rispetto a questi paesi citati, è che la  parte di reddito introdotta nel paese (c.d. “remittance”) è invece, tassata. Stesso sistema Non -Dom che troviamo a Malta.

Oltre alla suggestiva musicalità delle foreste (vissuta in prima persona) ed alle spiagge con mari trasparenti, le altre motivazioni per trasferirsi in Thailandia non sono altro che i risultati della ferma lungimiranza di un governo molto creativo a strutturare diverse tipologie di visti, pur di attrarre professionisti ed investitori stranieri.

Uno degli esempi recenti, che sta richiamando varie categorie fra professionisti, startupper e investitori, è lo “Smart Visa”, lanciato nel 2018,  che consente di risiedere in Thailandia lavorando, per un periodo anche di 4 anni, in alcuni casi rinnovabile.

Oltre ad altre tipologie di residenza più “classiche” per soggiornare in  Thailandia, se non avete voglia di lavorare e volete crogiolarvi con una residenza “Vip”, non restate delusi: esiste un visto turistico privilegiato che permette una residenza temporanea per un tempo massimo 10 anni, a fronte del pagamento di un deposito.

Potete trovarne per tutti i gusti e tutte le tasche; le varie ipotesi le trovate elencate sotto, in questo post.

Contesto economico-politico

La strategia vincente del Paese è stata quella di aggredire il mercato per attrarre gli investitori stranieri. La Thailandia propone una economia imprenditoriale libera e fornisce differenti proposte, con una normativa  in continuo aggiornamento.

Il periodo economicamente più lento degli ultimi 10 anni è stato dal 2013 al 2015, a causa delle turbolenze politiche interne. Tuttavia dal 2016 è risalito il miglioramento, con un aumento del PIL a circa il 4%.

Il governo ha lanciato un piano strategico ventennale (2017-2036) di sviluppo con riforme ad ampio raggio su diversi settori. La finalità è il raggiungimento dello status di Paese altamente sviluppato.

Il divieto di doppia imposizione

L’italiano che vuole trasferirsi in Thailandia beneficia dell’esenzione dalla doppia imposizione fiscale:  il trattato è stato firmato nel 1977, ratificato nel 1980 ed in vigore dal 1980 pertanto e chi risiede in Thailandia non pagherà le tasse in Italia. Qui potete leggere una traduzione ufficiale in italiano dell’accordo.

Infatti il sistema fiscale del Paese è regolato dal Principio di Territorialità  (ne ho parlato anche a proposito della Malesia, Filippine, Costa Rica e Georgia): se il residente straniero ha redditi esteri, questi non sono assoggettati a imposizione fiscale in Thailandia.

La differenza con la Malesia:

Se il reddito estero, o parte di esso, è introdotto in Thailandia, la parte di reddito che viene depositata nel conto bancario thailandese è tassata. Non è altro che quello che troverete chiamato come fenomeno di tassazione delle “remittance”. Tutto questo in Malesia non succede.

In ogni caso, trasferirsi in Thailandia comporta una riduzione del peso fiscale  molto importante anche pagando le tasse sulle rimesse.

Veduta notturna di Bangkok

Bangkok Skyline by night, foto di Peter John Maridable, unsplash

Il complesso sistema dei visti

La Thailandia, vi avverto,  ha un regime sui visti abbastanza complesso che crea molti dubbi sul possesso dei requisiti necessari per attuare un trasferimento pronto e sicuro. Qualche domanda fra quelle che ci fanno più frequentemente:

  • È vero che è necessaria una cospicua quantità di denaro per risiedere in un paradiso tropicale mozzafiato come la Thailandia?
  • Quali sono i requisiti obbligatori previsti dai visti che regolano la residenza? 
  • Può creare problemi la presenza militare nel Paese? 
  • È vero che risiedere in Thailandia comporta una completa de-fiscalizzazione della pensione italiana? 

Durante il post troverete elementi che vi consentiranno di avere un’infarinatura sia sul Paese che sulle principali tipologie di visti.

Non smetto mai di ricordare che la normativa sulla residenza fiscale di ogni paese è in continuo cambiamento.  Se avete domande specifiche per verificare se la vostra situazione permette un immediato trasferimento di residenza, potete farcele nel nostro percorso per l’espatrio.

Noi siamo stati in Thailandia diverse volte come turisti, ed abbiamo conversato con chi ci vive. La sensazione è stata quella di un paese con un ritmo veloce, soprattutto a Bangkok, e stile zen nel triangolo d’oro. In ogni caso con un clima sociale abbastanza tranquillo ed ospitale, con un bassissimo costo della vita e con ottimi servizi.

Tuttavia consigliamo sempre di non fermare a questi elementi la ricerca del Paese dove trasferirsi; non sono da soli sufficienti per  scegliere di vivere in quello specifico Paese.

La legislazione thailandese sui visti è lunga, complessa e cambia molto frequentemente, e non è un’opinione personale. Quindi, per le principali tipologie di visto, ho cercato di offrirvi un’idea su cosa iniziare a preparare per trasferire la residenza in Thailandia.

Ecco un flash sul Paese.

Mare della Thailandia verde lago

Phi Phi Islands, Thailand, foto di Evan Krause, Unsplash

Geografia e clima

La Thailandia è situata al centro della penisola indocinese del sud-est asiatico. Guarda a nord il Myanmar e il Laos, a est oltre il Laos, anche la Cambogia. A sud il golfo della Thailandia ha di fronte la Malesia, mentre ad ovest il mare delle Andamane.

Il clima della Thailandia è influenzato da venti monsonici che possono avere due direzioni: quello che spira da sud-ovest da maggio a ottobre (stagione piovosa), porta aria calda e umida dall’Oceano Indiano e grandi piogge dappertutto. Invece il monsone che soffia da nord-est porta aria fredda e secca dalla Cina (stagione invernale), solitamente nel periodo da ottobre a febbraio. Infine la stagione tipicamente estiva è quella pre-monsonica, che va da febbraio a maggio, caratterizzata da un clima più mite, con sensibile riduzione delle piogge.

Governo

Il Regno Thailandese è ufficialmente una Monarchia Costituzionale con una democrazia parlamentare. Ma di fatto l’ultimo colpo di stato del 2014 ha creato una dittatura militare. Infatti per rispondere ai nostri clienti preoccupati per questa situazione spinosa, posso che dire che una risposta concreta e certa possiamo averla solo dopo le elezioni del 24 Marzo 2019.

Cosa sta succedendo in questo periodo?

La corrente anti-militarista si sta facendo sentire ad alta voce. Pretende un rilancio dell’economia che porti prosperità e sia guidata da economisti professionisti che adottino politiche pratiche delle quali siano visibili i risultati.

Qual è il vero problema che potrebbe ostacolare la politica anti-militarista?

L’ostacolo è costituito dalla promulgazione di una normativa a favore del regime militare. La normativa, supportata e portata avanti dai militari,  impedisce che qualsiasi partito politico possa ottenere la maggioranza dei seggi in Parlamento. Ed in ogni caso il primo Ministro, per essere confermato, deve avere il sostegno dei membri parlamentari che sostengono la corrente militarista.

La corrente militarista non vorrebbe cedere, per continuare a costituire il riferimento del Governo. Gli specialisti della politica del Sud Est Asiatico, dell’Università del Michigan, sono sicuri che la Thailandia sta attraversando un momento potenzialmente di grande svolta. Infatti, nell’ipotesi che la corrente anti-militarista vinca le elezioni del 24 Marzo 2019, secondo i politologi sarebbe molto difficile per i militari rovesciare il risultato.

Pertanto, dato il periodo incerto, ci aggiorneremo dopo le elezioni, tenendo presente che nuovo governo dovrebbe essere operativo dopo Maggio 2019. Tuttavia a Dicembre 2019, tra vari colpi di scena, con varieforti correnti a favore del regime militare, rimangono ancora lati e risultati oscuri. Sicuramente non è questa la sede adatta per approfondire.

Passeggiare dopo cena a Pattaya

Walking Street Pattaya, Pattaya City, Thailand, foto di Kieu Lin, Unsplash

Visti e residenze

La Thailandia prevede un complesso sistema di visti (in continuo cambiamento), ma anche un interessante sistema fiscale: nessuna imposizione fiscale per i redditi esteri che non vengono introdotti nel paese, diversamente da ciò che succede in Malesia.

La Thailandia è seriamente orientata a sviluppare ulteriormente la normativa di accoglienza degli stranieri: dai turisti, agli investitori, ai pensionati. Già da quando il fenomeno Brexit era solo un’idea, la Thailandia ha lanciato in Europa una campagna specifica per attrarre i britannici. La campagna, a quanto pare, ha persino avuto l’effetto di mettere in ombra le destinazioni per pensionati situate nel mediterraneo!

Come risiedere in Thailandia semplificato in 3 punti:

  1. con un visto per la sola residenza: Thai Elite Visa (è un visto turistico privilegiato, potete vedere sotto)
  2. con un visto business, attuabile in 2 forme differenti: a.) Smart Visa lanciato nel 2018 oppure  b). Non-Immigrant B
  3. con un visto “Non – Immigrant OA-Long Stay” (usato anche dai pensionati)

Le condizioni necessarie per entrare nel Paese

Una premessa in tema di visti: la Thailandia è molto severa sul tema. Pertanto è necessario conoscere bene la regolamentazione aggiornata (rispetto al periodo in cui volete trasferirvi) e rispettarla rigorosamente, in quanto la permanenza dello straniero è assoggettata a controlli periodici.

Cambiamenti sulla regolamentazione  delle residenze è molto frequente.

Spesso non viene aggiornato il sito del governo dedicato alle immigrazioni. Se avete dubbi potete fare le vostre domande qui.

Qualsiasi tipo di visto sarà timbrato sul vostro passaporto italiano. Il visto condizionerà il periodo a disposizione della residenza a seconda che sia turistico, per lavoro temporaneo, per lungo periodo, per investimento, o per pensionamento.

I possessori di passaporto italiano,  possono atterrare in Thailandia senza visto e permanere non oltre 30 giorni. Il visto turistico può essere esteso per altri 30 giorni dall’Ufficio Immigrazione. Invece l’ingresso via terra è previsto per un massimo di 2 volte entro 1 anno. In ogni caso tutte le proroghe si possono richiedere al Consolato o all’Ambasciata, in quanto è un tema che va soggetto a frequenti cambiamenti.

Un consiglio: tenete sempre il passaporto con voi. Ci sono stati casi di turisti arrestati perché sprovvisti di documento al momento del controllo.

Le norme sui visti vengono aggiornate continuamente; vi consigliamo di assicurarvi sugli aggiornamenti solo dai siti governativi ufficiali e di verificare le date di aggiornamento, che spesso non risulta.

Il ventaglio dei visti previsti dalla Thailandia è veramente ampio e complesso, e fonte solitamente di confusione. All’interno di ciascun visto sono contemplati ulteriori sottotipi di visti.

Prima di indagare sul sistema dei visti, è necessario chiarire  differenze e connessioni fra visto e residenza fiscale.

Non basta conoscere a fondo il sistema di ogni specifico Paese. Bisogna pianificare il momento effettivo in cui termina la responsabilità verso il fisco italiano ed inizia quella verso il Paese nuovo, per non avere intricate matasse fiscali difficili da sbrogliare.

Il concetto di base: l’imposizione fiscale è strettamente collegata alla residenza fiscale. Quindi n due parole, se sei italiano e vuoi liberarti legalmente dalla pressione fiscale italiana, devi senza se e senza ma, trasferire effettivamente la tua residenza fiscale nel Paese che hai scelto. Non è l’unico requisito, ma in fase di espatrio è fondamentale tenerlo presente per le conseguenze sulla propria responsabilità fiscale.

Se avete urgenza di sapere come impostare il vostro programma di espatrio, potete prenotare il nostro supporto qui.

Qui sotto la panoramica complessa dei visti thailandesi. Verificate continuamente le fonti governative, è una materia soggetta a repentini cambiamenti in questo periodo.

  • Visto Turistico:  in generale un italiano può entrare in Thailandia per turismo senza visto, sempre che il suo passaporto abbia 6 mesi di validità. Nel paese può stare 30 giorni dal momento dell’atterraggio. Questi 30 giorni possono estendersi ad altri 30 facendone richiesta all’ufficio immigrazione.
  • Visto METV: è un visto turistico multi-entry che consente l’ingresso nel paese per diverse volte. Ha validità 6 mesi e si può restare continuativamente al massimo per 60 gg per volta. Il costo è di circa 125 Euro (5.000 THB) e si può richiedere nelle Ambasciate e Consolati Thailandesi.
  • Visto Business “Smart Visa”: approvato nel 2018 ed erroneamente interpretato come un visto nato per Nomadi Digitali, contempla requisiti molto specifici per poterne beneficiare. Come tutti i visti Thailandesi è molto articolato e merita un approfondimento qui sotto. Vi ricordo solamente che possono beneficiarne Startupper che partecipano a progetti previsti dal Governo (incubatori/acceleratori d’impresa); alti dirigenti laureati e con 10 anni di esperienza; investitori e talenti certificati.
  • Visto di transito: viene concesso a sportivi per la partecipazione a gare o a coloro che devono transitare nel paese diretti ad un altro paese. Il transito è consentito al massimo x 30 giorni; la validità del visto è di 3 mesi.

La novità del 2018 in area business: lo “Smart Visa”

Lanciato dal governo nel 2018. In Italia hanno pensato fosse dedicato solo ai nomadi digitali, invece pretende il rispetto di crequisiti specifici.

Prevede 4 diverse possibilità.

1. Residenza temporanea Smart Visa T

T sta per talent. Confezionata per gli esperti di tecnologia, ingegneria e per sviluppatori. Consente di risiedere in Thailandia per 4 anni. il beneficio è concesso solo in presenza di un contratto con azienda Thailandese che prevede per il richiedente uno stipendio di minimo €5630. Beneficio esteso a coniuge e figli. Il visto è per 4 anni.

2. Residenza temporanea Smart Visa S

S sta per start-up. Comoda se avete intenzione di avviare una start-up: è necessario un rapporto con istituto di incubazione ed effettuare un deposito di €16.000 almeno per 1 anno. Il visto è rinnovabile.

3. Residenza temporanea Smart Visa I

I sta per investor. Adatta a chi è disposto ad investire 20 milioni di THB (circa €500.000) in un progetto tecnologico. Residenza per 4 anni.

4. Residenza temporanea Smart Visa E

E sta per executive, è un tipo di visto progettato per amministratori delegati e alti dirigenti d’azienda. Residenza per 2 anni.

Visto Thailandese “Non Immigrant”

Prevede almeno 10 sottocategorie, che vengono rilasciate per diverse  esigenze specificamente previste, come svolgere incarichi ufficiali (“F”), o studiare come monaco buddista (“ED”), o condurre ricerca scientifica (“RS”) e tanti altri.

Le sotto-categorie che  interessano più frequentemente gli stranieri, sono la categoria “B” e la categoria “O”.

Il Visto “Non immigrant B” riguarda tutto ciò che concerne chi esercita attività lavorativa (B sta per Business). Il titolare di questo tipo di visto deve ottenere un permesso di lavoro prima di iniziare a lavorare. La tassa è di 2000 THB, ovvero circa 57000 euro, per l’ingresso singolo con validità 3 mesi. Mentre per ingressi multipli è 5000THB, circa 141.000 euro, con validità 1 anno.

Il Visto “Non Immigrant O” comprende tutti gli altri per esclusione. La  sottocategoria di cui parliamo qui, riguarda la posizione ricoperta dai pensionati e dai loro familiari.

Visto “Non immigrant “B”:

questa categoria B comprende tutti i visti rilasciati a coloro che vogliono lavorare in Thailandia o semplicemente gestire affari.

Sono previste ulteriori categorie di visti per permettere l’ingresso anche ad investitori e imprenditori. In particolare:

  • il visto “BA” per i visti commerciali. Questo visto può essere chiesto anche per la durata di 3 anni con ingressi multipli. Oltre ai documenti basici, possono essere richiesti anche documenti specifici delle aziende coinvolte, dei partner e delle società operanti in Thailandia.
  • il visto “IB” per visti d’investimento e d’affari. Questo visto rispecchia la politica di promozione dell’export; la necessità di aumentare l’occupazione; l’esigenza di sfruttare le materie prime locali ed al contempo introdurre l’innovazione tecnologica nel Paese.
  • il visto “B” per insegnare. I documenti richiesti sono facilmente intuibili. Dal passaporto e certificato penale, al possesso dei titoli di studio con curriculum di carriera, all’accettazione ed approvazione dell’Istituto presso il quale esercitare la professione di insegnante.

La tassa per il visto B cambia a seconda che sia necessario o meno, un ingresso singolo con validità 3 mesi. In questo caso la tassa sarà di 2000 THB, circa 55,00 Euro. Invece se si ha necessità di ingressi multipli, con validità di 1 anno, la tassa ammonterà a 5000 THB, circa 138,00 Euro.

Questi dati e cifre non sono immodificabili. Vi consigliamo di verificarli ogni volta che leggete perché dipendono sia dal cambio monetario del momento, che dalla regolamentazione thailandese in continuo cambiamento.

Una notturna della frenetica Bangkok

Skyline su Bangkok, foto di Braden Jarvis, Unsplash

Visto (anche) per Pensionati “Non immigrant O-A” (Long Stay)

Dato che in Thailandia vivono tantissimi ultra cinquatenni italiani, forse proprio voi che state leggendo ora, avete voglia di trasferirvi in Thailandia per entrare in questa comunità per vivere una vita felice a costi contenuti.

Si chiama cosi perché per iniziare il processo di ottenimento del visto per la pensione, si deve richiedere  per prima cosa un visto di “non immigrazione” della durata di 90 gg., estensibile a 1 anno.  Il costo per l’ottenimento per le entrate multiple è di 5000 THB, circa 138,00 Euro. Il pensionato straniero può ottenere questo tipo di visto se possiede i seguenti requisiti:

  • aver compiuto 50 anni
  • non avere il divieto di entrare nel Regno (Legge sull’immigrazione BE 2522 del 1979)
  • avere una pensione di 65000 THB mensili (il baht thailandese è la decima valuta più utilizzata al mondo, 1 euro = circa 36 baht), equivalenti a circa 1740,00€ (cambio del novembre 2018). O, in alternativa, effettuare il “Thai Bank Book”, che consiste nel depositare sul conto bancario almeno 800.000 THB, equivalenti a circa 21.400,00 euro. Al momento è in fase di cambiamento anche la disciplina sul Thai Bank Book.
  • possedere certificato casellario giudiziale e carichi pendenti, con validità di almeno 3 mesi
  • assenza di malattie infettive (lebbra, tbc, tossicodipendenza, elefantiasi, terza fase della sifilide, Reg. Ministeriale n. 14 BE 2535) 
  • non avere nessun permesso di lavorare in Thailandia
Documenti necessari:
  • Passaporto con almeno 18 mesi di validità
  • 3 foto passaporto recenti
  • 1 copia del proprio estratto conto dell’ultimo mese
  • 1 copia del biglietto aereo (anche elettronico)
  • Thai Bank Book letter: lettera di dichiarazione bancaria, in originale, che mostra non meno di 800.000THB sul conto
  • compilazione dei moduli di domanda del governo Thailandese
  • certificato medico che attesta l’assenza delle malattie proibitive descritte sopra, con validità massima di 3 mesi
Benefici del visto Long Stay:
  • la permanenza automatica nel Paese per i primi 12 mesi (non immigrato)
  • rinnovabile ogni anno, a tempo indeterminato
Raccomandazioni:

Ci teniamo ad attirare la vostra attenzione su due concetti che vengono spesso confusi l’uno con l’altro, ma appartengono a due momenti diversi, necessari per il soggiorno legale in Thailandia.

  1. Extension of Stay, cioè estensione del soggiorno: attenti a rispettare la data di scadenza. Se non si rispetta, tutto il processo diventa invalido.
  2. Re-Entry retired, cioè permesso di rientro: la validità del rientro dipende dalla validità della data di scadenza. Infatti lasciare la Thailandia senza un permesso di rientro invalida automaticamente l’estensione del soggiorno.

Ogniqualvolta si abbia l’interesse a un prolungamento di lungo termine, ci si deve obbligatoriamente presentare ogni 90 giorni, all’Ufficio Immigrazione della Polizia.

Per avere indicazioni più approfondite e aggiornate, trovate sempre il panorama completo nei siti ufficiali del Governo anche in lingua inglese.

Visto “Thai Elite Visa” (residenza da 5 a 20 anni)

E’ un visto che permette ingressi multipli. Il requisito di base è aver compiuto 20 anni e non è permesso svolgere attività lavorative. Anche se la lunga durata la fa assomigliare ad una residenza permanente, la natura giuridica rimane quella di un visto per non immigranti che non consentirà in futuro l’acquisto di una cittadinanza Thailandese, per intenderci.

Prevede il deposito di una quota fissa che varia in proporzione al tempo di residenza desiderato. Non è permesso lavorare. Consente di prendere una casa in affitto e la facilità di entrare ed uscire dal Paese quando si desidera (specificazioni qui sotto).

Sono previste 8 modalità diverse, con benefici differenti. Ho cercato di semplificarli per voi, e riferire sui principali in base al beneficio della durata:

Elite Easy Access:  accesso per 5 anni a fronte di una commissione di circa 13000,00 euro (500000 THB).

Elite Privilege Access: accesso per 10 anni a fronte di una commissione di circa 26000,00 euro.

Elite Ultimative Access: accesso per 20 anni con una commissione di circa 50000,00 euro (2 milioni di THB), con una tassa annuale di circa 546,00 euro (20000 THB).

Uno dei privilegi incorporati nella Elíte Card, parte integrante del visto Elíte, è la linea speciale per l’Aeroporto e per gli uffici governativi. Inoltre, se vi piace, potreste optare anche per il servizio limousine e per specifici servizi sanitari.

All’interno della gamma delle Card previste dal modello “Thai Elite”, la Elite Family Excursion include anche 6 escursioni all’anno a lungo raggio,  nell’ipotesi che si voglia effettuare un volo internazionale.

Altre carte hanno privilegi nel mondo del Golf e in generale nelle SPA.

Sono previste conversioni fra i diversi tipi di visti.

Ti invitiamo a leggere il nostro disclaimer.

 Visto “Elite Retirement Visa”

Requisiti generali per i pensionati:
  • aver compiuto 50 anni; reddito mensile e deposito cauzionale sono identici al visto descritto “Non immigrant O”
  • il reddito deve essere provato anche con una dichiarazione giurata dell’Ambasciata o del Consolato dello Stato di appartenenza
  • minimo 800000 Baht totali (21.000,00 euro circa) fra la somma depositata nel conto bancario e il reddito annuo
  • il deposito cauzionale è provato da: 
  1. libretto bancario o libretto degli assegni aggiornati
  2. lettera bancaria con la quale si attesta che la somma è stata depositata da almeno 2 mesi e proviene da una fonte d’oltremare
  3. facoltativamente potrebbe essere richiesto anche un certificato medico

All’arrivo nel Paese, lo straniero (considerato socio) è immediatamente titolare di un visto di 12 mesi. Il visto si può apporre alternativamente:

  1. All’arrivo in Aeroporto (Bangkok, Phuket o Chiang Mai) 5 giorni lavorativi prima della prenotazione, che avviene comunicando il numero identificativo come socio Elíte, al call-center per le prenotazioni 
  2. Oppure all’Ufficio Immigrazione Chaeng Wattana (sempre 5 giorni prima della prenotazione)
  3. O anche all’Ambasciata Thailandese situata nel Paese risultante dal passaporto, 15 giorni lavorativi prima della prenotazione

Una avvertenza importante: quando il visto riguarda il pensionamento, il permesso è concesso di anno in anno. Ed ogni anno la richiesta è basata sul procedimento previsto: il pensionato deve richiedere il visto presentando tutta la documentazione richiesta. Il rinnovo per la pensione dipende dal rigoroso rispetto delle regole.

Benefici del visto P.E. (privilege entry):
  • Il pensionato P.E. è giuridicamente un immigrato, e paga la tassa relativa di 1900 Bath (circa 51 Euro) annuali.
  • Il P.E. è un tipo di visto multiplo, cioè ha il beneficio dell’esenzione dalla spesa per rientrare in Thailandia
  • accesso gratuito a campi da Golf / Spa / Hotels
  • servizio di pick-up con limousine all’aeroporto e passaggio ai controlli doganali velocemente
  • se il pensionato vuole lasciare la Thailandia, può vendere la sua iscrizione
  • nel caso di domanda per il visto “Non Immigrant OA” è assolutamente vietato lavorare. Per il visto P.E., al contrario, il Governo prevede che il pensionato lavori, in quanto la ragione principale del visto prevista dal governo è proprio il contributo del pensionato all’economia del Paese.

La regolamentazione sui visti è sempre soggetta a cambiamenti frequenti, in qualsiasi Paese. Vi invitiamo a leggere anche il nostro disclaimer.

Costo della vita in Thailandia e gastronomia

La cosa certa è che il costo della vita in Thailandia è di gran lunga più basso che in Europa. Potete confrontare la città più cara, Bangkok, con le nostre Roma e Milano, tramite i dati di Numbeo, aggiornati a febbraio 2019.

Costo della vita di Bangkok, Roma e Milano a confronto.

Costo della vita a Bangkok comparato con Roma e Milano

Il vecchio schema per cui a bassi costi corrispondeva una bassa qualità della vita, oggi non vale più, soprattutto nei Paesi con sviluppo accelerato come la Thailandia.

Ovviamente tutto è proporzionato al luogo specifico del Paese dove si vive. È normale che in città i prezzi siano di gran lunga più alti rispetto alle zone più rurali. Chang Mai e Pattaya sono cittadine molto più economiche rispetto a Bangkok.

In ogni caso, anche a Bangkok andare al ristorante o fare la spesa al supermercato può essere molto conveniente, se si scelgono i posti giusti.

Si trovano prezzi concorrenziali anche per l’abbigliamento di alta marca.

Nel settore immobiliare gli affitti sono contenuti anche in città. Com’è ovvio che sia, i livelli di benessere corrispondono a come si vuole vivere, ed in proporzione variano anche i prezzi. Pertanto, se desiderate una vita a cinque stelle, potete prendere in affitto una casa stupenda a 4000 euro, la trovate facilmente a vostra disposizione!

Variopinte e saporite zuppe thailandesi

Le variopinte zuppe Thai, foto di Elli-O, unsplash

Per voi amanti dell’ars culinaria, la Thai Cuisine sarà veramente speciale. Ricordo che quando tornai dal nostro primo viaggio in Thailandia, mi misi subito a provare a casa il riso thai (quello allungato) saltato ai gamberetti, i granchi al curry, i ravioli al vapore, le minestre al pesce super piccanti, insomma un autentico divertimento. Non preoccupatevi se siete allergici al peperoncino o ad altre spezie forti, perché i Thailandesi sono abituati con gli stranieri che non amano i sapori forti e, se glielo chiedete. sono sempre disponibili ad accontentarvi.

Loro sono zen anche nell’arte culinaria. Aspetto estetico e benessere vanno di pari passo. Le portate non sono servite in successione come da noi. Qui le pietanze  di solito sono servite contemporaneamente in una giostra di profumi fumanti e di colori accesi. Vi divertirete se siete buongustai.

Imposizione fiscale in Thailandia

Dopo aver sognato piatti prelibati, ecco il momento di tornare alla realtà con lo spinoso tema delle tasse.

Niente paura, avrete solo buone notizie.

Chi lavora in Thailandia producendo redditi nel territorio, paga tasse molto contenute. Situazione definitivamente più positiva per chi ha redditi esteri.

Imposta sui redditi delle persone fisiche

L’aliquota fiscale è progressiva, da 0 a 35%, applicata in modo direttamente proporzionale ai ricavi.

  • Fino a 150.000 THB (4,189.80 euro) l’esenzione è totale.
  • Da  150,001 THB a 300.000 si applica il 5%,
  • Per redditi superiori a 5.000.000 THB (= 139.779,00 euro) l’aliquota ammonta al 35%

Cambio (aprile 2019): –  1 euro = 35,7706 THB / 1 THB = 0,0279559 euro  –

5,7706 THBSono previste alcune detrazioni per varie fonti di reddito, per esempio la detrazione del 40% sul reddito da lavoro. Solitamente la detrazione è applicata al reddito imponibile prima dell’applicazione dell’aliquota fiscale. Quindi il reddito sul quale si applica l’aliquota fiscale, è quello risultante dalla sottrazione della detrazione dal reddito imponibile.

Reddito Tassabile = Reddito imponibile – detrazione

Imposta sui redditi da impresa

La Società è considerata residente in Thailandia se è costituita nel territorio, secondo le leggi in vigore in Thailandia. Una società estera che svolge attività commerciale in Thailandia, è soggetta all’imposizione fiscale prevista per le società.

L’aliquota relativa alla tassa sui redditi d’impresa è del 20% . Super competitiva rispetto al tenore delle aliquote presenti nei diversi sistemi fiscali, e sicuramente motivante per chi desidera trasferirsi in Thailandia per intraprendere attività imprenditoriali.

Una società straniera che NON svolge attività in Thailandia, è soggetta ad una ritenuta alla fonte su determinati tipi di reddito pagati dalla Thailandia o pagati in Thailandia (es.: canoni d’affitto, dividendi , interessi e commissioni di servizio). L’imposta varia: generalmente è del 15%, ma diventa del 10% per i dividendi. Per le altre voci si possono applicare le aliquote tenendo conto del trattato sul divieto della doppia imposizione.

Infine, una società straniera che ha un ramo che produce profitti in Thailandia, paga le tasse sui profitti che ottiene localmente, secondo le regole relative alle imposte societarie.

Imprese con basso capitale

Sono avvantaggiate le piccole imprese, che possono beneficiare di una riduzione dell’imposta sul reddito del 15% se hanno versato un capitale inferiore a 5 milioni di THB (139,838.00 euro), a cui corrispondano profitti netti inferiori a 3.000.000 di THB ( 83,894.94 Euro).

Le società estere possono essere tassate solo al 10% delle entrate lorde. Mentre, le compagnie straniere coinvolte nel trasporto internazionale, sono tassate al 3% delle entrate lorde.

In Thailandia la regola generale è il pagamento delle rimesse, o remittance. Quando i redditi esteri vengono versati nei conti della Banca Thailandese, sono tassati secondo le aliquote previste dal regime fiscale del Paese.

Imposta sul valore aggiunto

L’IVA si applica a tutti i beni, i servizi e all’importazione. L’aliquota prevista è del 10% ma è prevista una riduzione al  7% fino al 30 settembre 2019.

Le esportazioni sono a tasso zero. Categorie di beni o servizi sono esenti dall’IVA come i generi alimentari di base, l’assistenza sanitaria, la vendita e l’affitto di beni immobili, ciò che concerne l’istruzione.

L’IVA può essere parzialmente esentata se il fatturato della società non supera 1,8 milioni di THB (50,380.51 Euro).

Un tuffo nelle verdi acque di Phi Phi Island

Maya Bay, Ko Phi Phi Le, Thailand, foto di Humphrey Muleba, unsplash

Perché trasferirsi in Thailandia?

  • Per un sistema fiscale sostenibile affiancato dal divieto di doppia imposizione, che consente di liberarsi dalle pesanti tasse italiane  sul reddito
  • Per le favolose spiagge di Phuket, Ko Samui, Phi Phi Islands o Khao Phing Kan e tantissime altre
  • Per la vita mistica basata prevalentemente sul Buddismo, sul Taoismo o sul Confucianesimo, da praticare nei popolarissimi Centri di Meditazione di Chang Mai e Chang Rai. Ma si trovano dappertutto nel territorio
  • Per le suggestive foreste tropicali dove organizzare trekking estremo
  • Per la frenetica vita notturna di Bangkok, passeggiando fra le più famose SPA di massaggi tipici thailandesi, usufruibili anche dopo cena nelle illuminatissime vie del centro nelle varie città.

Auguriamo a tutti le migliori scelte e vi ricordo che potete sempre prenotarvi la vostra consulenza personalizzata!

Carla Galanti

About the author

Expat da più di 10 anni con un'attrazione forte, sin da piccola, per la scoperta di luoghi inesplorati. Amica fedele e naturalmente di buon umore, sono sportiva anche quando dormo. Nasco a Cagliari dove mi laureo in legge e pratico la professione forense . Presto mi occupo di sviluppo delle organizzazioni e delle persone. Vivo molti anni a Milano da dove parto con Mario per lasciare l’Italia. Viviamo, come residenti fiscali, per lungo tempo in 3 paesi completamente differenti tra loro: Mauritius, Malesia e, da 5 anni, Panama. Attivare e gestire un espatrio sicuro è diventato da subito il mio appassionante lavoro principale. La mia esperienza come expat unita alla mia competenza in diritto migratorio e fiscale, mi hanno consentito di aiutare molte persone ad espatriare con successo.

  • Informazioni interessanti ne terrò conto all’occorrenza, grazie

  • Buongiorno, con un visto studentesco ED, posso avere la residenza Thailandese?
    Grazie

  • Con una pensione lorda in Italia di 2272 euro vivendo in Thailandia che cifra sarebbe al netto

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